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Coppa Italia, Fiorentina in finale: cosa è cambiato dall’ultima volta

di Alessandro Colepio

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Si è chiuso ufficialmente il capitolo semifinali della Coppa Italia 2022/23. L’Inter e la Fiorentina si affronteranno nella finale di Roma, dopo che i Viola hanno eliminato l’underdog Cremonese con un punteggio totale di 2-0 nella doppia sfida. La squadra del capoluogo toscano torna in finale del torneo nazionale a quasi 10 anni di distanza dall’ultima volta, quando venne sconfitta dal Napoli per 3-1, e a più di un ventennio dall’ultimo trionfo: era la stagione 2000/2001 e la Fiorentina vinse la finale contro il Parma grazie ad un 2-1 fra andata e ritorno.

Da quel maggio 2014 sono cambiate tantissime cose per la Fiorentina, figurarsi dal 2001. Era un altro calcio, con altri giocatori e il nostro campionato navigava in acque ben diverse. In questo articolo analizzeremo cosa è cambiato dalle ultime due volte che abbiamo visto la Viola in finale, dando un occhio di riguardo al movimento calcistico italiano.

 

Fiorentina (@Shutterstock)

L’ultimo successo: la Fiorentina del 2001

Partiamo dall’ultimo successo in Coppa Italia. La squadra di Firenze doveva disputare, il 24 maggio 2001, la doppia sfida fra andata e ritorno valida per la vittoria del prestigioso trofeo. Davanti c’era il Parma, all’epoca una delle grandi del calcio italiano, e in campo nomi di altissimo livello. I toscani schieravano Enrico Chiesa e Rui Costa in avanti, accompagnati da una formazione compatta in cui spiccavano alcuni gregari come Angelo Di Livio, Lele Adani e uno straordinario Toldo fra i pali. In panchina sedeva Roberto Mancini, agli inizi della sua carriera da allenatore.

I Crociati risposero invece con una difesa solidissima, guidata da Fabio Cannavaro e Lilian Thuram, e in generale con una rosa di qualità e quantità: Matias Almeyda, Marco Di Vaio, Marcio Amoroso e Sergio Conceiçao. La gara d’andata si giocò a Parma e si impose la Fiorentina grazie ad un gol di Vanoli allo scadere. Il ritorno al Franchi si chiuse con un pareggio (reti di Nuno Gomes per i Viola e Milosevic per gli avversari) e d0po 180 minuti di fatica il popolo fiorentino poté esultare ed alzare al cielo la sesta Coppa Italia della sua storia.

Probabilmente molti non se ne rendevano neanche conto, ma quello era uno dei periodi più belli della storia del nostro calcio. In Italia scendevano settimanalmente in campo i migliori giocatori del mondo e anche in Europa i nostri club erano temuti e rispettati. Basti pensare che l’Inter, nonostante in quegli anni vincesse poco rispetto alle sue rivali, poteva vantare giocatori come Ronaldo, Seedorf, Cordoba, Zanetti e Bobo Vieri.

Erano gli anni del dominio internazionale, gli anni in cui non era neanche così strano vedere un Milan-Inter in semifinale di Champions League e subito dopo una finalissima fra i rossoneri e la Juventus. Era il calcio dei Palloni d’oro a Nedved e a Shevchenko, quello dei grandissimi difensori e dei bomber di provincia che mettevano in difficoltà anche i top club. Quello in cui ogni estate ci si aspettava il colpo di mercato e non il parametro zero. Sono passati poco più di venti anni, e invece sembra una vita fa.

 

Rui Costa (@Shutterstock)

La Coppa Italia 2014 e l’ultima finale della Fiorentina

Dai fasti dei primi anni 2000 saltiamo in avanti di circa 10 anni e arriviamo al 3 maggio 2014, anno dell’ultima finale disputata dalla Fiorentina. All’Olimpico si giocò a partita secca e nel confronto fra i Viola e il Napoli ebbero la meglio Higuain e compagni. Decisiva la doppietta di Insigne, con Vargas che provò a riaprire i conti e con Mertens che invece chiuse la pratica a recupero inoltrato.

Nonostante la breve distanza temporale dal 2001, il calcio italiano in quei dieci anni aveva avuto un tracollo tecnico ed economico incredibile. La Juve dominava in Italia e provava ad ottenere successo in Europa, mentre le altre squadre se la passavano decisamente peggio. I club arrancavano a livello finanziario e la qualità dei giocatori in campo si era notevolmente abbassata rispetto a qualche anno prima. La Fiorentina aveva una squadra di buon livello, guidata dal tandem offensivo Ilicic-Joaquin, ma comunque difficilmente comparabile con la rosa del 2001. Spiccava fra tutti Stefan Savic, che dopo le ottime prestazioni a Firenze scelse di fare il salto e diventare uno dei pilastri dell’Atletico Madrid.

Quella finale, purtroppo, non passerà alla storia per faccende di campo. Negli scontri precedenti alla partita restò infatti ferito il tifoso napoletano Ciro Esposito, che morirà dopo 2 mesi di interventi chirurgici e terapie. Per il suo omicidio venne arrestato un ultras della Roma coinvolto negli scontri. L’omicidio Esposito segnò la riapertura del dibattito sul tifo organizzato in Italia e l’introduzione di misure di sicurezza stringenti prima, dopo e durante la partita.

9 anni dopo quel giorno la Fiorentina torna in finale di Coppa Italia, con la voglia di regalare una grande gioia a tutti i tifosi. Davanti l’Inter di Simone Inzaghi, che fra Champions League e campionato si trova nella fase bollente della stagione. Speriamo che il calcio ci regali l’ennesima grande partita di questa stagione.

 

Firenze

Firenze (@Pixabay)

 

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