Il tanto atteso sequel di Constantine sembra essere finito in una fase critica del suo sviluppo. Dopo mesi di aggiornamenti incoraggianti e dichiarazioni entusiaste da parte del regista Francis Lawrence e del protagonista Keanu Reeves, ora emergono ostacoli significativi che potrebbero compromettere l’intero progetto.
All’inizio del 2025, Lawrence aveva lasciato intendere che un annuncio ufficiale fosse imminente. “Siamo più vicini che mai a poter fare un sequel,” aveva dichiarato a Collider, aggiungendo che il nuovo progetto aveva basi solide. La sceneggiatura, a quanto si sapeva, era nelle mani esperte di Akiva Goldsman, autore del primo film, mentre J.J. Abrams era coinvolto come produttore e consulente creativo.
Ma ora, stando a quanto riportato da World of Reel, il futuro di Constantine 2 è diventato improvvisamente incerto. A lanciare l’allarme è stato Peter Stormare, che nel film originale interpretava Lucifero. In un’intervista a The Direct, l’attore ha rivelato che ci sono stati “molti tira e molla” dietro le quinte e che Reeves sarebbe “non molto contento” della sceneggiatura attuale.
Secondo Stormare, l’attore avrebbe immaginato un sequel fedele alla visione originale, con un focus su “demoni e persone normali”, senza esagerazioni visive o derive eccessivamente action. “Gli studios vogliono macchine che volano in aria, gente con le infradito che combatte,” ha ironizzato Stormare, sottolineando la distanza tra le aspettative artistiche di Reeves e le richieste commerciali delle major. “Penso che Keanu voglia un sequel molto più vicino al primo film,” ha concluso.
Nel frattempo, Reeves è apparso nel trailer della commedia Good Fortune di Aziz Ansari, nei panni di un angelo: un ruolo che ha sorpreso i fan, ma che non compensa la delusione legata all’incertezza sul ritorno nei panni dell’esorcista John Constantine.
Senza l’approvazione convinta di Reeves, è difficile immaginare che Constantine 2 possa vedere la luce, almeno nella forma attuale. I fan restano in attesa, sperando che le divergenze possano essere appianate e che il sequel possa finalmente decollare, rimanendo fedele all’atmosfera cupa e sovrannaturale che ha reso iconico il film del 2005.
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Articolo di Mattia Rea
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