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Como: insegna per 20 anni senza il diploma, condannata a risarcire 248mila euro

di Lorenzo Peratoner

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Ha insegnato come supplente di inglese e tedesco per 20 anni, ma senza aver conseguito i titoli di studio che millantava di possedere. In seguito a dei controlli, iniziati nel 2020, la docente 49enne di Como è stata condannata a risarcire in toto quello che aveva percepito come stipendio, per una cifra da capogiro di quasi 248mila euro.

 

Como: i controlli e i mancanti titoli di studio

La vicenda si svolge a Como, dove, nell’ottobre 2020, come ricostruito da “Il Giorno”, il dirigente scolastico di un istituto tecnico decise di controllare i titoli di studio della 49enne, la quale aveva iniziato a lavorare nell’istituto da appena un mese; in seguito alla verifica, tuttavia, è emerso che lei non aveva mai ottenuto la laurea in Lingue e letterature straniere moderne alla IULM di Milano. Ma non solo, la docente non avrebbe neanche il diploma magistrale che sosteneva di aver conseguito alla paritaria “Matilde di Canossa“.

Di fatto, la 49enne ha insegnato come supplente dall’A.S. 2003/2004 senza i titoli di studio richiesti, come appurato dalla Corte dei Conti della Lombardia. Immediata la denuncia in Procura che, il 13 gennaio 2022, richiese il rinvio a giudizio per le false attestazioni relative al titolo di studio e per le certificazioni fasulle realizzate ad hoc nel periodo 2020-2021.

 

La sentenza della Corte dei Conti

Qualche giorno fa, i giudici della Corte dei Conti hanno depositato la sentenza, e tra le motivazioni si può leggere:

“È incontestato che la convenuta abbia ottenuto gli incarichi di insegnamento pur essendo priva dei titoli di studio richiesti dalla legge per rivestire tale ruolo […] dalla documentazione prodotta risulta che, in totale spregio della normativa, […] non ha mai conseguito non solo la laurea in lingue e letterature straniere, ma nemmeno il diploma magistrale”.

La sentenza è pesantissima, con l’imposizione di restituire tutti gli stipendi che ha maturato in 20 anni; si tratta di quasi 233mila euro al Ministero dell’Economia e delle Finanze, mentre la parte restante ai comprensivi in cui ha insegnato.

Fonti: Il Giorno

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