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Chernobyl, i lupi hanno sviluppato mutazioni anti cancro

di Matteo Cividini

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Secondo un recente studio, sembrerebbe che i lupi di Chernobyl abbiano sviluppato una resistenza al cancro. Parte delle loro informazioni genetiche sarebbero resistenti all’aumento del rischio della malattia, come riportato anche da Sky Tg 24.

I lupi di Chernobyl potrebbero resistere al cancro

Ad osservare il fenomeno è stata la dottoressa Cara Love, biologa evoluzionista ed ecotossicologa dell’università di Princeton, e dal suo team. I ricercatori hanno potuto osservare che i lupi dell’area di Chernobyl sopravvivono nonostante l’esposizione alle particelle radioattive. Nel 2014 il team ha applicato ai lupi dei radiocollari per monitorare i movimenti in tempo reale, in modo da poter calcolare anche la quantità di radiazioni a cui gli animali sono esposti. Oltre ai collari, i ricercatori hanno anche prelevato dei campioni di sangue per poter studiare la risposta dei corpi dei lupi alle radiazioni.

Dagli studi è poi emerso che i lupi di Chernobyl sono esposti a oltre 11,28 millirem di radiazioni ogni giorno nel corso della loro vita. Oltre sei volte il limite di sicurezza per un essere umano. È stato scoperto che gli animali in questione hanno un sistema immunitario simile a quello delle persone malate di cancro che sono state sottoposte a radioterapia. Non solo, sono state identificate anche parti specifiche delle informazioni genetiche che sembrano essere resistenti all’aumento di rischio del cancro.

Sarebbe stata l’esposizione costante alle radiazioni a modificare il genoma dei lupi di Chernobyl fino a renderli dei “mutanti”, cosa che gli permetterebbe di resistere al cancro. Anche i cani della zona sono modificati geneticamente, tanto da costituire una nuova razza.

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