Il Chelsea non può essere venduto. Le sanzioni emanate dall’Inghilterra nei confronti degli oligarchi russi hanno colpito anche Roman Abramovich, proprietario dei Blues. La situazione si fa sempre più complicata, con il club londinese duramente colpito.
Già da mercoledì 2 marzo il magnate russo aveva deciso di farsi da parte e mettere in vendita il club, valutato intorno ai 3 miliardi di sterline. Nonostante l’interesse dimostrato da eventuali acquirenti, tutto è stato congelato. Lo ha deciso il governo inglese, annunciandolo tramite un comunicato.
“Le restrizioni sul congelamento dei beni si applicano anche a tutte le entità possedute o controllate da Roman Abramovich. Ciò significa che il Chelsea Football Club é ora soggetto anche al congelamento dei beni ai sensi delle sanzioni finanziarie del Regno Unito”.
Vengono poi spiegate anche le ragioni della sanzione: Abramovich è “Associato a una persona che è o è stata coinvolta nella destabilizzazione dell’Ucraina e nell’indebolimento e minaccia dell’integrità territoriale, sovranità e indipendenza dell’Ucraina, vale a dire Vladimir Putin, con cui Abramovich ha avuto stretti rapporti per decenni. Questa relazione d’interessi gli ha permesso di ottenere benefici finanziari o altre agevolazioni materiali da Putin e dal governo della Russia”.
Il Chelsea, però, non solo non può passare di proprietà, ma ha ricevuto, nella persona di Abramovich, ulteriori sanzioni. Il ministro dello sport Nadine Dorries ha confermato che è sospesa anche qualsiasi attività di lucro per il club, vendita dei biglietti e attività di marketing comprese.
Questo significa che solo gli abbonati potranno andare a Stamford Bridge e i negozi del Chelsea verranno chiusi. L’unica deroga concessa dal governo inglese riguarda gli stipendi, che potranno e dovranno continuare ad essere erogati, e le partecipazioni alle competizioni.
Inoltre, finché le sanzioni saranno attive, il Chelsea non potrà muoversi sul mercato né in entrata né in uscita, né potrà proporre rinnovi contrattuali ai giocatori in scadenza. Tra questi, ci sono Rudiger e Christensen, entrambi molto chiacchierati nelle ultime ore, oltre ad altri, come Jorginho, che andranno in scadenza nel 2023.
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di Federico Minelli
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