Un famoso detto recita così: “Chiusa una porta, si apre un portone”. Ecco, non esiste frase migliore per descrivere la vita di Charlie Morgan, 27 anni, che nonostante la giovane età ha già scalato le gerarchie sociali ed è uno degli uomini più ricchi del Regno Unito. E pensare che solo 10 anni fa coltivava il sogno di fare il calciatore, facendo anche il raccattapalle nelle partite dei professionisti.
Questa storia ha inizio nel sud del Galles, più precisamente nell’umida città di Swansea. Qui ha sede l’omonimo club calcistico, uno dei più importanti dell’intero Paese ed un punto di riferimento per tutti i ragazzi gallesi che sognano di arrivare nel grande calcio. Fra questi c’è anche Charlie Morgan, che come tanti coetanei coltiva la passione per questo sport e gioca nelle giovanili dello Swansea.
È il 23 gennaio 2013 e al Liberty Stadium si gioca Swansea-Chelsea, semifinale di ritorno della Carabao Cup. All’andata si erano imposti i gallesi per 2-0, un risultato totalmente contro i pronostici che aveva avvicinato enormemente gli uomini dell’allora allenatore Laudrup alla finale. I Blues però non sono ancora morti e arrivano a Swansea convinti di poter ribaltare il risultato.
La tecnica dei giocatori del Chelsea deve però arrendersi al terreno di gioco, che a causa del vento marino si è appesantito notevolmente. La gara non regala particolari emozioni e al minuto numero 80 il tabellino recita ancora 0-0. Il Chelsea si spinge in avanti per il forcing finale e un rimpallo fa carambolare il pallone in zona offensiva. Eden Hazard, stella indiscussa del club, si incarica della battuta e va a prendere il pallone, incrociando sulla sua strada proprio Charlie Morgan, all’epoca 17 anni.
Il protagonista della nostra storia è stato selezionato per fare il raccattapalle e, come spesso capita, cerca di ritardare le operazioni degli avversari nascondendo il pallone ad Hazard. Il belga si avvicina, lo tocca e lui va a terra ancora con la palla fra le mani. Nel tentativo di riprendersi la sfera, Hazard tira un calcio cercando il pallone ma colpisce involontariamente le costole del povero Charlie, che inizia a rotolarsi nel manto erboso mentre lo stadio fischia il fenomeno del Chelsea, che per quel gesto viene giustamente espulso. La partita termina infine sullo 0-0, risultato che consegna la finale allo Swansea (vinta per 5-0 contro il Bradford).
Il siparietto fra Hazard e Charlie Morgan ha fatto il giro del web, scatenando tante risate e anche qualche polemica per entrambi i protagonisti. Charlie è diventato in un attimo il “ballboy” più famoso d’Inghilterra e ha iniziato a sfruttare la sua popolarità per ritagliarsi una nuova carriera.
Dopo aver appeso gli scarpini al chiodo, il ragazzo si è messo in società con un suo amico e ha iniziato ad investire nel settore degli spirits, vale a dire i superalcolici. I due avevano notato che il mercato del Regno Unito aveva più di qualche buco in tema di vodka e così hanno deciso di aprire il loro brand personale, Au Vodka, che si caratterizza per delle bottiglie dorate e un sapore deciso. Il nome non è stato deciso a caso: Au è il simbolo dell’oro sulla tavola periodica e dona al prodotto un’aura di raffinatezza.
Il brand di Charlie Morgan, anche grazie alla fama del ragazzo, ha scalato le classifiche e oggi si stima che il giovane imprenditore abbia un patrimonio di 55 milioni di sterline (più di 60 milioni di euro). Mica male, per uno che fino a 10 anni fa voleva diventare un calciatore e prendeva calci da Eden Hazard.
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