fbpx Champions League, RB Salisburgo-Milan: 5 curiosità sulla prossima avversaria dei rossoneri!
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Champions League, RB Salisburgo-Milan: 5 curiosità sulla prossima avversaria dei rossoneri!

di Michele Foti

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Si alzi il sipario! Oggi inizia la Champions League 2022-23, ed è subito tempo di grandi sfide: non soltanto la Juventus scenderà al Parco dei Principi per affrontare il PSG, ma anche il Milan, stasera alle ore 21:00, sarà impegnato in un match tutt’altro che scontato contro il Red Bull Salisburgo. Cerchiamo, dunque, di scoprire qualcosa in più sul prossimo avversario dei Rossoneri!

Che cosa significa passare a Red Bull?

Nata nel 1933 sotto il nome di Sportverein Austria Salzburg, la squadra oggi allenata da Jaissle vanta una delle più illustri tradizioni del calcio austriaco. Un momento particolarmente turbolento per la storia del club, tuttavia, è rappresentato dall’anno 2005, quando la società viene totalmente rebrandizzata all’insegna del marchio Red Bull.

Essere acquistati da Red Bull può implicare numerosi vantaggi (di cui parleremo in seguito), ma significa anche “abbandonare” la propria storia e la propria tradizione. È così che i colori sociali del club vengono sostituiti dal bianco e dal rosso, prendendo il posto del viola a cui i tifosi erano tanto abituati, e lo stemma diventa un gagliardetto con due grandi tori a fare da ali (il famoso “Red Bull ti mette le ali“). Persino la data di fondazione del club rischia di cambiare: non più 1933 bensì 2005. A quest’ultimo cambiamento, tuttavia, si oppose la Federcalcio austriaca.

E i tifosi? Dopo mesi di proteste e di discussioni con la nuova proprietà, la tifoseria salisburghese si spaccò in due: alcuni, seppur a malincuore, avrebbero continuato a supportare la squadra; altri, i più oltranzisti, non piegandosi alla dura legge del calcio commercializzato, avrebbero dato vita a una nuova società: l’Austria Salzburg, che oggi milita nella terza divisione del campionato austriaco e mantiene il viola come colore sociale.

I lati positivi di una proprietà economicamente forte

Si è detto che l’odierno Red Bull Salisburgo vanta una delle maggiori tradizioni sportive del calcio austriaco. Di fatto è la verità, perché, per il numero di campionati e di coppe nazionali vinte, l’avversaria del Milan si trova al terzo posto, dietro Austria Vienna e Rapid Vienna. Dall’altro lato, però, bisogna tenere conto di un altro dato: prima del 2005 il Salisburgo deteneva in bacheca soltanto tre campionati, vinti tutti negli anni ’90, il primo a 61 anni dalla fondazione del club, e zero coppe nazionali.

Oggi, invece, la città può vantare 16 campionati e 9 coppe d’Austria. Questo significa che, dal 2005 a oggi, il calcio austriaco è stato dominato dai Tori di Salisburgo, che oggi prendono parte alla fase a gironi di Champions League per la quarta edizione di fila…

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Red Bull Salisburgo (@Shutterstock)

Una squadra giovane con grandi potenzialità

La stampa italiana ha spesso elogiato il Milan e la sua capacità di vincere e convincere con una squadra di giovani promettenti. Rafael Leao (classe 1999), Sandro Tonali (2000), passando per la coppia Kalulu-Tomori (2000 e 1997), sono alcuni dei nomi che ultimamente si sono imposti nelle gerarchie rossonere, e hanno conquistato i tifosi.

Tuttavia, con un’età media di 25 anni e 279 giorni (tra le big d’Europa secondi solo al Barcellona di Xavi, con 25 anni e 184 giorni), i ragazzi di Pioli si troveranno di fronte un avversario molto più giovane e spregiudicato di loro. Con 22 anni e 246 giorni di età media, il Red Bull Salisburgo si presenta all’Europa come la squadra più giovane di questa Champions League.

Ma non potrebbe essere altrimenti; d’altronde si tratta di un club che negli anni ha lanciato sul mercato europeo giocatori che, chi più chi meno, hanno fatto fortuna. Qualche nome? Valot Berisha fu acquistato dalla Lazio nel 2018, conquistando 11 presenze in Serie A; Kevin Kampl, ceduto nel 2015, milita in Bundesliga da ormai sette anni, avendo ottenuto l'”etichetta” di uno dei migliori centrocampisti del campionato tedesco. I fuoriclasse? Sadio Mané ed Erling Haaland, oggi stelle del calcio mondiale.

Champions League

Sadio Mane (@Shutterstock)

Una storia (in parte) nerazzurra

C’è un po’ di Italia nella storia del Salisburgo. Un po’ di Inter, per essere precisi. Correva la stagione 1993-94, quando gli austriaci non erano ancora sotto la gestione del marchio Red Bull, e tuttavia, quella è la stagione di cui gli attuali tifosi biancorossi conservano i ricordi più felici.

Il 1994 è infatti l’anno del primo titolo nazionale, un campionato vinto con 51 punti, due in più rispetto ai rivali dell’Austria Vienna. Ma è anche l’anno in cui i Viola di allora raggiungono per la prima e unica volta la finale di Coppa UEFA; ad attenderli dall’altro lato del campo, c’è l’Inter di Gianpiero Marini. Non era un’Inter inarrestabile quella dei primi anni ’90, per lo meno a livello nazionale, ma a vincere quel duplice incontro (all’epoca la finale si giocava tra andata e ritorno) furono proprio i nerazzurri, che passarono per 1-0 entrambe le partite.

Ma gli intrecci con la Milano nerazzurra non finiscono qua, perché nel maggio 2006 la Red Bull annunciò l’ingaggio dell’ex allenatore italiano Giovanni Trapattoni, all’Inter tra il 1986 e il 1991 (uno Scudetto e una Supercoppa italiana vinti), il quale scelse come vice Lothar Matthaus, suo ex giocatore proprio negli anni alla guida del Biscione. Il duo “nerazzurro” vinse il titolo nazionale nella stagione 2006-07 con cinque giornate di anticipo, per poi sciogliersi al termine della stagione successiva, conclusa al secondo posto, quando Trapattoni annunciò l’addio al club.

L’età dell’oro: tra bibite e casinò

Come detto, nella sua storia la squadra di Salisburgo è passata per numerosi cambi di gestione e spesso, dunque, di nome. Ad oggi, come noto, la società è sotto il marchio di una delle bibite energetiche più note a livello mondiale, e sta attraversando il periodo probabilmente più prolifico della propria storia sportiva. Ma prima del fatidico 2005, l’età dell’oro del club austriaco era senza dubbio rappresentata dagli anni ’90, quando la squadra era proprietà di… un casinò.

Il Casino Salisburgo, questo il nome del club, rimase “in vigore” dal 1978 al 1997, anno in cui ci fu un nuovo cambio di nome. Nel corso del proprio ciclo di vita, la squadra raggiunse la sua prima e unica finale europea contro l’Inter – di cui sopra – e i suoi primi titoli nazionali (1994, 1995, 1997).

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