Il mercoledì sorride alle italiane in Champions. Due vittorie: una per la storia e l’altra per la speranza. L’Inter, trascinata dai gol di Dzeko e da un ritrovato Perisic, vince contro lo Shakhtar e torna agli ottavi di Champions dopo 10 anni di assenza, mentre il Milan, sulle ali della favola Messias, alimenta le speranze di qualificarsi espugnando il Wanda Metropolitano. Se vi siete persi il recap delle italiane che hanno giocato il martedì, clicca qui!
Spettri, fantasmi, incubi per tifosi interisti al solo sentire il nome dello Shakhtar: come dimenticare lo 0-0 della scorsa stagione che condannò l’allora squadra di Conte al quarto posto nel girone Di cose, nel frattempo, ne sono successe: se ne sono andati Conte, Lukaku (protagonista in negativo di quel match) e anche Hakimi, in un’estate, quella nerazzurra, abbastanza travagliata. Ma questa è un’altra Inter, con l’obbligo di vincere: Inzaghi sceglie l’esperienza di Dzeko e il talento di Lautaro in attacco.
LA CRONACA
La prima occasione arriva all’11° sui piedi di Barella che raccoglie una palla sporca a centro area e calcia in spaccata, mandando però sul fondo. Prova a reagire lo Shakhtar con il destro di Dodò al 15°, ma l’Inter sfiora ancora il vantaggio al 22° con il colpo di testa di Ranocchia su corner di Chalanoglu che sfiora il palo. Si scalda anche Edin Dzeko, che al 24° e al 25° ha una doppia chance, prima di piede poi do testa, ma entrambe le volte Trubin gli sbarra la strada.
SECONDO TEMPO
L’Inter rientra aggressiva nel secondo: al 56° Perisic con un gran colpo di testa rimette in mezzo il pallone per Lautaro che di destro batte il portiere ucraino ma l’arbitro annulla per fallo dell’argentino su Matvijenko. É il preludio al gol: al 60° discesa sulla sinistra di Perisic che crossa, Lautaro viene anticipato e Darmian non riesce a calciare in porta, la palla schizza verso il limite dove arriva Dzeko che con un gran destro imbuca l’angolino e porta in vantaggio l’Inter.
Gli ucraini accusano il gol, la squadra di Inzaghi sente l’odore del sangue e li colpisce a morte: al 65° è ancora Perisic che sfonda sulla sinistra e crossa al centro per Dzeko che da pochi passi incorna in rete il gol del 2-0. L’Inter gestisce la partita, ma c’è ancora tempo per due occasioni: all’81° Dodò colpisce un clamoroso palo interno. All’89°, invece, Trubin dice di no alla conclusione ravvicinata di Sensi.
Nell’altra partita del girone D il Real Madrid calpesta per 0-3 lo Sheriff Tiraspol, consentendo ai nerazzurri, dopo 10 anni, di staccare il pass per la fase a eliminazione diretta della Champions League.
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CLASSIFICA GIRONE D
Storicamente c’è sempre stata una netta divisione tra fede e scienza, chi crede e chi non crede, in questo caso, ai miracoli. Poi c’è una categoria a parte, con un Dio tutto suo, che esula da questi schemi: il calcio. Basterebbe guardare la classifica del girone B per dire che il Milan, vada come vada nella prossima giornata, ha compiuto un miracolo.
NON É SOLO UN GIOCO
Se però si vuole approfondire, si capisce che il Dio del calcio ha messo lo zampino su questa vittoria: a segnare il gol della speranza al Wanda Metropolitano è stato Messias, un ragazzo che solo qualche anno fa faceva la spola tra calcio dilettantistico e motorino, quello che usava per fare il fattorino e sbarcare il lunario.
LA CRONACA
Il Milan arriva in casa dell’Atletico Madrid con un obiettivo: vincere per sperare ancora. In attacco Pioli sceglie Giroud. Il primo squillo è dei Colchoneros al 18°, con De Paul che dal limite dell’area calcia altissimo. Al 33° Kalulu crossa dalla destra, dall’altra parte arriva l’ex Theo che si coordina e calcia senza trovare lo specchio della porta.
SECONDO TEMPO
Parte forte il secondo tempo: al 46° è Saelemakers che scalda i guantoni ad Oblak. Un minuto dopo Tatarusanu deve distendersi e bloccare il destro di Lemar. Minuto 61′: punizione di Theo, impatta Kjaer che manda però alto. Ancora Milan 10 minuti più tardi: Messias da sinistra crossa dietro per Bakayoko che calcia a botta sicura ma viene murato da Savic.
Dopo gli squilli, senza particolari apprensioni, di De Paul (74°) prima e Florenzi (75°) poi, all’87° arriva la giocata vincente: Kessiè la mette in mezzo da sinistra, disattenzione della difesa madrilena che lascia tutto solo Messias che di testa raccoglie l’invito e batte Oblak.
É il gol del destino, il gol che culmina sacrifici, sofferenze, sogni e speranze, tutte racchiuse in un colpo di testa di una magica notte di Champions League. E allora scusateci, se continuiamo a dire insistentemente, caparbiamente, che non è assolutamente “solo un gioco”.
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CLASSIFICA GIRONE B
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