di Francesco Ferri
In seguito al ricorso dell’associazione Imprenditori canapa Italia, come riportato da TGCOM 24 il Tar del Lazio ha accolto la richiesta di sospensione del decreto ministeriale emesso il 7 agosto. Quest’ultimo aveva disposto l’inserimento dei prodotti a base di cannabinoidi per uso orale nella tabella dei medicinali, di fatto vietandone la vendita.
Decreto sospeso
Il decreto ministeriale del 7 agosto contro la cannabis light è stato sospeso. Il Tar del Lazio ha accolto il ricorso dell’associazione Imprenditori canapa Italia sospendendo l’efficacia del decreto ministeriale. Questo, attualmente, fino alla camera di consiglio fissata per il 24 ottobre. Il ricorso, depositato in data 3 ottobre al Tar, è stato chiesto dall’associazione Imprenditori canapa Italia, assistita dallo studio legale Prestige Legal & Advisory.
Il ricorso accolto
Nell’atto depositato dall’associazione veniva “denunciata l’illegittimità del decreto in quanto, tra le altre cose, l’inserimento dei composti ad uso orale a base di cannabidiolo nella tabella dei medicinali è stato disposto senza la previa adozione del parere del Consiglio Superiore di Sanità, richiesto dalla vigente normaltiva e, già nel 2020 ritenuto necessario dal Ministero della Salute, che aveva sospeso l’inserimento in tabella delle composizioni in attesa di ulteriori approfondimenti tecnico scientifici e senza che sia stato chiarito dalle autorità se gli effetti del cannabidiolo variino con la percentuale di utilizzo“.Oltre a ciò il ricorso “contesta, in via generale, la decisione di ricondurre il cannabidiolo tra le sostanze stupefacenti e psicotrope. Decisione che si pone in contrasto con la giurisprudenza comunitaria che ha escluso che il cannabidiolo possa costituire uno stupefacente ai sensi del diritto europeo e con le posizioni assunte dall’Organizzazione Mondiale della Sanità“.
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