Un gruppo di ricercatori del National Cancer Centre Singapore ha scoperto per la prima volta il meccanismo che permette alle cellule colpite dal cancro di sfuggire all’azione del sistema immunitario. L’indagine scientifica è stata pubblicata sulla rivista Nature Communications.
Il team di scienziati guidato dal professor Gopal Iyer, capo del Dipartimento di chirurgia della testa e del collo al National Cancer Center di Singapore, in merito allo studio ha spiegato come il sistema immunitario individua e distrugge le cellule anomale come le cellule tumorali; in alcuni casi queste però sfuggono all’azione immunitaria. Il meccanismo che rende possibile ciò è la metastasi, il processo con cui le cellule tumorali si staccano dal tumore primario e si rigenerano in altre parti del corpo, rendendo il cancro più difficile da trattare.
Il gruppo di studiosi ha deciso di analizzare l’insorgenza prematura delle metastasi, che si verifica in particolare quando si rilevano le cellule tumorali nei linfonodi imminenti al tumore primario. Gli scienziati hanno in seguito individuato, all’interno dei tumori, la presenza di cellule pre-metastatiche, capaci di muoversi attraverso i linfonodi dall’area di origine fino ad altre parti del corpo.
Una parte considerevole dei linfociti CD8+, cellule incaricate di individuare ed eliminare quelle anormali, tra cui le cellule tumorali, non risultava più in grado di svolgere il suo ruolo di protezione. Il motivo di questa inefficacia è la continua esposizione al cancro.
“Come un datore di lavoro che costringe i propri dipendenti a lavorare no-stop a turni massacranti, il cancro costringe le cellule immunitarie a fare gli straordinari e queste ultime si esauriscono, diventando incapaci di funzionare normalmente”, ha affermato Iyer, come riporta Il Mattino. Un’altra scoperta a cui sono giunti gli scienziati è che quando le cellule tumorali e le cellule immunitarie comunicano tra loro attraverso degli speciali recettori; le cellule infette emettono un segnale per chiedere ai globuli bianchi di non essere “mangiate”. Inoltre, le cellule immunitarie possono essere “riattivate” in parte con l’utilizzo di farmaci inibitori di classe PD-1. Nonostante questo tipo di trattamento, molte di queste cellule risultavano, tuttavia, troppo indebolite per continuare a distruggere le cellule colpite dal cancro.
Il National Cancer Centre Singapore ha compiuto un’importante scoperta che dimostra che, nonostante l’azione del cancro, il sistema immunitario dell’organismo continua a svolgere, seppur con minore efficacia, le proprie funzioni. Lo studio ha messo in evidenza come le cellule immunitarie possano sempre essere riattivate, anche in momenti secondari. “Le nostre indagini indicano che possiamo combattere un carcinoma con un’arsenale di ‘armi’ più vasto”, ha concluso Iyer.
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