La terza giornata di calcio europeo si è conclusa, e tutte le squadre italiane sono pronte per tornare a disputare la Serie A. Vediamo insieme come è andata alle “nostre” formazioni…
Per la gioia di Rudi Garcia e di tutti i tifosi partenopei, la serie negativa dell’Union Berlin non si è interrotta con la partita di Champions League all’Olympiastadion. Il gol di Giacomo Raspadori è bastato per liquidare la pratica e consegnare i 3 punti al Napoli. Ciononostante, è stata tutto fuorché una partita semplice. L’Union Berlin ha creato circa il doppio delle occasioni di Kvaratskhelia e compagni, con un rapporto che si assesta su 11 tiri a 6. Insomma, si è trattato di una partita complicata e molto combattuta, durante la quale però la volontà di rivalsa dei berlinesi non è bastata.
Per alcuni il tifo allo stadio influisce poco sull’andamento delle partite, ma Inter-Salisburgo ha dimostrato il contrario. Al ritmo del coro “Per tutti quei chilometri che ho fatto per te” partito dalla Curva Nord, tutti allo stadio hanno partecipato a una “torciata” spontanea, che ha avuto come risultato il primo gol di Alexis Sanchez. Dopo un avvio difficile, il primo tempo ha dato la sensazione di una partita tutto sommato semplice per l’Inter, ma la festa è stata interrotta dal lampo di Oscar Gloukh, giovane talento israeliano. Il gol su rigore di Çalhanoğlu ha riacciuffato la partita, che però non è mai stata davvero sotto il completo controllo dei nerazzurri. Tre punti preziosi che tengono l’Inter alla pari nel girone con la Real Sociedad, uscita vincente dal Da Luz di Lisbona, sponda Benfica.
La supremazia del Paris Saint-Germain è stata evidente in ogni porzione del campo, nonostante le dichiarazioni di Pioli nel post gara. Rafael Leão ha provato con alcuni, seppur pochi, spunti a cambiare la partita, ma questo non è assolutamente bastato. Il Milan, che nel primo tempo ha messo in campo tutta la grinta e la voglia di vincere che aveva, è crollato sotto i colpi di Mbappé e compagni. Il fatto che il PSG sia più forte del Milan, come del resto di qualsiasi formazione italiana, è evidente, ma l’allenatore deve fare in modo di mettere i propri giocatori nelle condizioni di rendere al massimo. Stefano Pioli non cambia mai il suo sistema, sempre votato al pressing alto e all’attacco. Il “gioco europeo” può funzionare con formazioni meno o parimenti attrezzate, ma naufraga contro quelle più corazzate. La riprova di questo fatto sta nelle tre sconfitte subite nei “big match” stagionali contro Inter, Juventus e, appunto, PSG. Vedremo se l’allenatore parmigiano rivedrà qualcosa del suo approccio alle partite contro il Napoli…
Prima del match, Maurizio Sarri in conferenza stampa è stato piuttosto chiaro sul tipo di approccio che la Lazio avrebbe dovuto avere al De Kuip di Rotterdam. Ha chiesto una mentalità aggressiva e cattiveria ai suoi giocatori, contro una squadra in forma e difficile da affrontare. L’obiettivo evidentemente non è stato raggiunto. La Lazio infatti ha perso per 3-1 contro gli olandesi, venendo dominata dal Feyenoord. Santiago Giménez in versione “killer” ha sfoderato una doppietta, insieme alla rete di Ramiz Zerrouki segnata a fine primo tempo. Il “gol della bandiera” di Pedro, segnato su rigore all’83esimo, non è bastato a riaprire i giochi. Ora la Lazio di Sarri è terza nel girone, dietro all’Atletico Madrid, fermato con un pareggio a Glasgow. I giochi sono lontani dall’essere chiusi, ma la Lazio deve fare un salto di qualità a livello mentale.
Lo Sturm Graz si è rivelato un avversario più ostico del previsto. L’ispirazione di Luis Muriel, che ha segnato un rigore e un gol magico, non è bastata a frenare del tutto l’impeto della “tempesta” austriaca. La metà iniziale del primo tempo è stata davvero difficile da sostenere per l’Atalanta, che infatti al 13esimo minuto ha subito un gol da Alexander Prass, grazie anche alla deviazione del capitano Tolói che ha tolto il pallone dalle mani di Juan Musso. La rimonta conquistata da Muriel è stata poi vanificata da Sead Kolašinac, che ha concesso un calcio di rigore poi finalizzato da Szymon Włodarczyk. Il tutto contro uno Sturm Graz ridotto a 10 uomini dopo l’espulsione per doppio giallo di Stefan Hierländer. Si tratta della prima battuta di arresto per la squadra di Gasperini in Europa League, comunque ancora saldamente prima nel suo girone.
Edoardo Bove e Romelu Lukaku hanno ribaltato lo Slavia Praga nei primi 17 minuti di gara. Il giovane numero 52 della Roma ha sfoderato una vera prodezza al primo minuto, rafforzata dal gol di potenza infilato da Lukaku. La squadra ceca ha provato a riaprire il match, ma la Roma è sempre sembrata in controllo, fatto dimostrato dall’occasione incredibile capitata a Cristante e dalla traversa colpita da El Shaarawy. José Mourinho dalla tribuna ha ammirato un bello spettacolo, che ha regalato alla sua Roma la testa del girone di Europa League, e aumentato il morale per la difficile partita che si prospetta a San Siro contro l’Inter.
Allo stadio Artemio Franchi si è vista una Fiorentina travolgente e spumeggiante. L’avversario era di una categoria inferiore, ma in ogni caso i “gigliati” meritano credito per la grande partita di calcio messa in campo. Ikoné, Sottil, Martinez Quarta, Maxime Lopez e Lucas Beltrán con una doppietta hanno risposto con i loro 6 gol alla sconfitta nel derby toscano contro l’Empoli. Grazie a questi tre punti la Fiorentina si trova al primo posto del suo girone, seppur alla pari con Ferencváros e Genk, grazie alla differenza reti. La strada per chiudere la qualificazione agli ottavi di finale sarà lunga, ma la squadra di Vincenzo Italiano ha tutte le carte in regola per riuscirci.
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