Attualità

Buco dell’ozono, scoperto nuovo squarcio sopra i tropici?

Ormai, i problemi ambientali sono all’ordine del giorno. Siamo abituati a sentire parlare di surriscaldamento globale o cambiamenti climatici e gli effetti sono sotto gli occhi di tutti. Ma i problemi del pianeta, purtroppo, non si limitano a queste due grandi insidie. Sicuramente, almeno una volta in vita vostra avrete sentito parlare del buco dell’ozono. Un recente studio dell’Università di Waterloo potrebbe aver individuato ulteriori risvolti negativi.

Nuovo buco dell’ozono, la situazione

Secondo lo studio “Observation of large and all-season ozone losses over the tropics“, pubblicato sulla rivista dell’Istituto Americano di Fisica (AIP) le notizie non sarebbero positive. Infatti, sarebbe stata individuata una nuova apertura nello strato di ozonosfera, che ricopre e protegge il pianeta dai raggi UV del Sole. Questo nuovo buco sarebbe situato sopra i tropici e dovrebbe essere grande, circa, 7 volte il ben più noto buco dell’ozono situato sopra la zona artica. Ma c’è di più, la creazione di questa falla non sarebbe recente. Secondo l’autore dello studio, Qing-Bin Lua, questa enorme voragine esisterebbe dagli anni ’80.

Ci teniamo a sottolineare l’uso del condizionale nel riportare la notizia. Infatti, sebbene lo studio sia stato verificato e pubblicato, ad oggi, il parere della comunità scientifica si discosta da quello di Qing-Bin Lua. La teoria su cui poggia lo studio, anch’essa frutto del lavoro di Lua, non sarebbe ritenuta fondata dalla maggioranza dell’ambiente scientifico, che considera fallace il lavoro dello studioso.

Le possibili conseguenze

Se la teoria del fisico si rivelasse vera, le conseguenza sulla popolazione sarebbero disastrose. Una falla nell’ozono di quelle dimensioni metterebbe a rischio milioni di persone. L’esposizione prolungata a raggi UV non filtrati dall’ozonosfera rappresenterebbe un serio fattore di rischio per la salute umana.

Fortunatamente, allo stato attuale, possiamo, almeno sulla carta, essere fiduciosi. Solitamente, l’attendibilità di uno studio scientifico dipende dal parere che la comunità scientifica esprime a riguardo. E, in questo caso, il parere è parecchio discordante. Vedremo se ci saranno aggiornamenti in merito in futuro.

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Alessandro Lucchini

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