di Alessandro Colepio

Uno dei fondamenti su cui si basa il gioco del calcio è quello dell’uguaglianza, del rispetto degli altri e del cosiddetto fair play. Purtroppo però, c’è ancora una fascia di popolazione che continua a portare avanti degli ideali razzisti, e che nello stadio vede il luogo perfetto dove sfogare le proprie frustrazioni sugli altri.

Sono infatti ancora moltissimi i casi di piccoli gruppi organizzati che denigrano e insultano giocatori stranieri, attraverso parole, versi o addirittura gesti. E nonostante la ferma condanna della FIFA e delle Federazioni Nazionali, il calcio continua a soffrire della cattiveria di questi individui, che rovinano l’atmosfera sia dentro che fuori dal campo.

E il primo passo concreto verso la fine delle discriminazioni arriva dal Brasile, terra storicamente segnata dalla multiculturalità e in cui sono presenti gruppi etnici provenienti da tutto il mondo; a questo proposito, la Federcalcio brasiliana ha diramato un comunicato in cui conferma il proprio impegno per contrastare questi terribili atti. Andiamo a scoprire di più a riguardo…

Il Brasile punta un calcio libero dal razzismo

La novità principale è rappresentata dal fatto che saranno anche i club ad essere responsabili del comportamento dei tifosi e potranno essere sanzionati dal Tribunale Sportivo; gli episodi di razzismo potrebbero quindi costare addirittura punti di penalizzazione in classifica alle squadre coinvolte, mentre i singoli individui verranno indagati dalla Procura Federale. La nuova legge entrerà in vigore già da questa settimana.

Il Brasile si muove quindi per essere un’avanguardia nel campo dell’integrazione e della lotta alle discriminazioni, mentre altri Paesi ben più avanzati sembrano ignorare il problema. Il messaggio che arriva da oltreoceano è chiaro: il tempo degli slogan e delle parole è finito, bisogna combattere il razzismo e l’ignoranza coi fatti.

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