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Bologna: asportato con successo un tumore cerebrale dal naso di una bambina di sei anni

di Lorenzo Scorsoni

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Stando a quanto riportato da SKY TG24, presso l’ospedale Bellaria di Bologna sarebbe stato portato a termine un pericoloso intervento. L’equipe multidisciplinare della Pituitary Unit dell’Istituto Scienze Neurologiche dell’Azienda Usl sarebbe infatti riuscita ad asportare un tumore ad una bimba di appena sei anni; l’operazione ha seguito la modalità mininvasiva della rimozione dal naso della massa tumorale…

Un terribile tumore al cervello

Il cancro è, ancora oggi, uno dei peggiori nemici dell’uomo. E non si può che rimanere di ghiaccio quando un simile male viene diagnosticato ad una bambina di appena sei anni. La giovane, originaria del Bangladesh e abitante di Cesena, lamentava dalla scorsa estate una serie di preoccupanti sintomi, tra cui un pesante calo della vista e crescenti difficoltà motorie; la preoccupazione per la salute della piccola ha immediatamente spinto i genitori a rivolgersi ai medici dell’ospedale di Bologna, che tramite tac hanno individuato il tumore, delle dimensioni di circa 4.5 centimetri.

La Pituitary Unit, specializzata nello studio e nella cura delle malattie dell’ipotalamo si sarebbe occupata dell’intervento, salvando così la vita della bambina. La posizione del tumore era pericolosa per il sistema motorio della piccola, che però, come comunicato attraverso una nota dell’ospedale, è ora in perfetta salute ed è tornata a correre.

Un intervento complicato

Il nome tecnico del tumore al cervello diagnosticato alla bambina è craniofaringioma, rimosso grazie all’intervento dell’élite guidata dalla dottoressa Federica Guaraldi. La tecnica usata è definita indonasale, ed è estremamente complessa: prevede l’estrazione del tumore partendo dal naso del paziente, ed è di difficile esecuzione. Di seguito le parole di Diego Mazzatenta, direttore della Pituarity Unit, sull’intervento.

“Quella indonasale è una tecnica che richiede molta esperienza, noi ci occupiamo di circa 200 casi all’anno. Siamo tra i primi due centri nazionali e possiamo permetterci di usarla anche in casi così complessi”.

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