Attualità

Bollo auto: cosa cambia dal 2026

Il bollo auto avrà nuove regole a partire dal 1 gennaio 2026. Viene estesa una norma già in vigore in Piemonte e Lombardia, che sarà uniformata nel resto della nazione.

Bollo auto: cosa cambia?

Una delle principali novità sarà il pagamento: non sarà più trimestrale, ma si pagherà l’anno intero. Tuttavia, le varie regioni potranno anche scegliere di “rateizzare” i pagamenti per alcune tipologie di veicolo. Per le vetture che verranno immatricolate dal 1 gennaio 2026, il pagamento dovrà avvenire entro l’ultimo giorno del mese successivo all’immatricolazione. Un’altra importante differenza riguarda le auto sottoposte a fermo amministrativo. Se la nuova legge dovesse entrare in vigore, i proprietari dei suddetti veicoli saranno comunque costretti a pagare il bollo, a differenza di ciò che accadeva dal 2017. Il testo non è ancora diventato legge, ma sembra manchi davvero poco. Infatti, è stato già approvato dal Consiglio dei Ministri ed è ora in mano ad una commissione di esperti. Dopo la loro valutazione, il testo tornerà in consiglio e si deciderà se apportare qualche modifica o meno.

Veicoli usati

Ci saranno novità anche per chi vende o acquista veicoli usati. Il testo apporterà cambiamenti significativi in questo contesto. Come riportato dal portale online Money: “La cessione di veicoli da chiunque effettuata nei confronti di soggetti che ne fanno professionalmente commercio – viene chiarito – determina l’interruzione dell’obbligo del pagamento della tassa automobilistica nel solo caso in cui venga trascritta al Pubblico registro automobilistico”. I nuovi proprietari verranno individuati il primo giorno del periodo tributario e non l’ultimo giorno disponibile per il pagamento del bollo. La modifica è apportata al fine “di superare gli inconvenienti che si verificano nel caso di passaggio di proprietà del veicolo nel corso del mese di pagamento, specialmente se ciò avviene tra diverse regioni e di evitare, altresì, richieste di rimborso da parte dei contribuenti e conseguenti contenziosi”

 

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Articolo a cura di Enrico Roca

Redazione Network NCI

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