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Black Myth: Wukong, ecco la recensione (dopo 50 ore) di NCR!

Black Myth: Wukong è senza dubbio tra i titoli più acclamati di questo 2024. In pochi giorni ha infatti raggiunto picchi altissimi di giocatori, sia su PC che su PS5, aiutato anche dall’hype creato da Game Science con gli spettacolari trailer. Ma il successo del titolo sarà davvero giustificato? Vediamo tutti i suoi pro e contro in questa nuova recensione di Black Myth: Wukong targata NCR!

Black Myth: Wukong, Game Science riesce a stupire!

L’attesa per l’action GDR di Game Science è durata davvero molto. Svelato per la prima volta nel 2020, è riuscito da subito ad attirare l’attenzione di moltissimi fan del genere grazie alle sue spettacolari ambientazioni ed un gameplay all’apparenza divertente. A confermare le prime impressioni sono stati i trailer rilasciati in seguito, ed eventualmente, il gioco stesso, rilasciato il 20 agosto.

Un comparto tecnico sbalorditivo

Uno dei più grandi punti di forza di Black Myth: Wukong è infatti il lato tecnico. Il titolo è visivamente impressionante, sia su PC che su PS5, mantenendo allo stesso tempo prestazioni degne di nota, con un framerate stabile a 60FPS con pochi cali e risoluzione dinamica (in modalità prestazioni). Molte volte, nella nostra run, ci siamo trovati a fermarci per ammirare gli spettacolari scorci di ambientazione, che riescono a differenziarsi in modo netto tra di loro, non solo tra un capitolo e l’altro, ma a volte anche all’interno della stessa “zona”. Le mappe dei vari capitoli sono inoltre di dimensioni piuttosto grandi, garantendo un’esplorazione non da poco, per quanto lineari e non brillantissime nel level design. Cercando infatti di completare le varie missioni secondarie o i segreti sparsi per il mondo di gioco, si arriva facilmente anche a più di 40 ore di gioco, mentre ci si assesta sulle 35 ore per chi è interessato solamente alla storia principale.

Da elogiare anche l’incredibile pulizia del titolo. In tutte le nostre ore di gioco i bug sono stati pochissimi e tutt’altro che gravi. Si tratta di una caratteristica non da poco, se consideriamo l’andazzo di tutte le ultime grandi release, colmi di bug o comunque problemi di prestazioni, più o meno gravi (Dragon’s Dogma 2 uno degli esempi).

Gameplay già visto, ma allo stesso tempo innovativo

Black Myth: Wukong offre un gameplay a dir poco particolare. In molti si aspettavano infatti un titolo soulslike in ogni suo singolo aspetto, e anche se in parte ci sono degli elementi che richiamano il genere, non si applicano al gameplay. Il combattimento e l’esplorazione del titolo sono infatti molto più simili ad action come God of War, così come il sistema di livellamento. Ogni livello permette infatti di sbloccare una nuova abilità o di migliorare una di quelle già sbloccate, oppure semplicemente di aumentare salute, vigore o mana. Con i vari alberi delle abilità nasce però, quello che è il primo piccolo problema del titolo. Le abilità sono moltissime, sia per il personaggio, che per il bastone e le magie, e a meno che non ci si specializzi in una sola “sezione”, il senso di progressione nelle prime ore di gioco è davvero basso.

Difficoltà giusta ed equilibrata

Per quanto riguarda la difficoltà invece, Game Science ha fatto un ottimo lavoro nel rendere il gioco accessibile a tutti. Per la maggior parte della durata del titolo infatti, la difficoltà non è assolutamente un ostacolo, ed anche i boss più complessi dei primi capitoli si riescono ad abbattere con qualche tentativo ed un po’ di concentrazione. Ci sono però delle eccezioni, che creano dei picchi di difficoltà a dir poco inaspettati, ma per evitare spoiler, lasciamo a voi il piacere (o dispiacere?) di scoprirli.

È giusto anche far notare che in quelle poche occasioni in cui si hanno dei problemi contro un particolare boss, nella maggior parte dei casi si tratta purtroppo di difficoltà artificiale. Prese impossibili da leggere e schivare, cam leggermente problematica contro i boss più grandi (anche se non a livello dei souls e soulslike) e boss con decisamente troppi HP, sono un problema per il titolo di Game Science, per il quale però si può chiudere un occhio.

Considerazioni finali e voto

Insomma, riassumendo, Black Myth: Wukong è riuscito a rispettare delle aspettative davvero molto alte. Lo scetticismo in seguito ai trailer rilasciati, da molti commentati come “troppo belli per essere veri” si è immediatamente spento all’uscita del gioco, lasciando a bocca aperta anche i più critici. Non mancano però i difetti di cui abbiamo parlato, dovuti però probabilmente alla poca esperienza di Game Science nell’ambito di release così grandi. È infatti doveroso chiudere un occhio su certi problemi quando si guarda il quadro generale, tenendo anche in considerazione l’enorme potenziale della software house per i suoi prossimi progetti.

VOTO: 9-

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Luca Paluzzi

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