di Francesco Greco

Bill Gates, filantropo, imprenditore, miliardario e programmatore, meglio noto come il fondatore di Microsoft, ha deciso di aumentare le proprie donazioni benefiche annuali. Difatti, la sua fondazione benefica, la Bill and Melina Gates Foundation, aumenterà di circa 4 miliardi l’anno le proprie donazioni. Ad annunciarlo è stato lui stesso, sul suo profilo Twitter. Ricordiamo che la Fondazione Gates ha come principale obiettivo, sin dalla sua fonazione del 2000 come non-profit, di “combattere povertà, malattia ed inequità in tutto il mondo”, esattamente come viene detto nella home page del sito.

Cadere dall’Olimpo economico

“Uscirò dalla lista dei più ricchi del mondo. Ho l’obbligo di restituire le mie risorse alla società con le modalità che abbiano il migliore impatto per migliorare le condizioni di vita”. Queste sono state le parole di Gates dal suo profilo, mentre si mostra più che ottimista verso la condizione mondiale. “Melinda ed io abbiamo sempre creduto che ogni persona debba avere la possibilità di vivere una vita sana e produttiva (…), e in tempi di crisi, lo sforzo deve essere maggiore”. Così il fondatore di Microsoft annuncia di voler aumentare le donazioni della sua fondazione: invece che 6, i miliardi donati annualmente saranno 9, in modo da contrastare la morte infantile, nella ricerca per la prevenzione di prossime pandemie, fino alle iniziative per opporsi al cambiamento climatico.

Successivamente, ha anche ringraziato un altro famoso miliardario, Warren Buffet, per il suo “enorme supporto” alla fondazione. Ciò quindi ha permesso alla fondazione di Gates di raggiungere traguardi di gran lunga superiori.

L’ex CEO Microsoft, quindi, non ha affatto paura di uscire dalla lista dei più ricchi al mondo, anzi: è intenzionato a donare virtualmente tutto il suo immenso patrimonio. “E spero che anche altri in posizioni di grande ricchezza e privilegio si facciano avanti in questo momento. Il mio non è per nulla un sacrificio, mi sento un privilegiato ad avere la possibilità di affrontare queste grandi sfide. Io amo il mio lavoro, e credo di avere un obbligo di restituire le mie risorse alla società con le modalità che abbiano il migliore impatto per migliorare le condizioni di vita”.

Per noi, è un piccolo faro di fiducia nell’umanità sapere che una persona così grande e ricca  possa avere questo atteggiamento verso i meno fortunati.

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