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A Bergamo è stato eseguito un trapianto di polmone da donatore vivente: è il primo in Italia

di davide gerace

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Di solito, o nella maggior parte dei casi, i donatori di organi sono persone appena decedute, ed è noto quanto per un trapianto urgente il tempismo sia fondamentale; trovare degli organi o donatori compatibili però, non è mai semplice. Ma di recente, a Bergamo, è stato completato un trapianto da record che entrerà di diritto nella storia della pratica… Andiamo a scoprire di più a riguardo!

L’intervento all’ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo

Come riporta “La Repubblica“, la storia ha come protagonisti un padre che ha donato una parte di polmone al figlio di 5 anni, malato di talassemia; la malattia è ereditaria e causa un’anemia cronica, costringendo il portatore a frequenti trasfusioni di sangue. L’intervento è avvenuto nell’ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo e rappresenta il primo trapianto di organi tra persone viventi; è stata un’operazione molto lunga, durata circa 11 ore, che è stata possibile grazie all’autorizzazione speciale del Centro Nazionale Trapianti.

Per il doppio intervento sono state utilizzate due sale adiacenti, con i chirurgi che hanno lavorato in parallelo; i medici, come riporta il sito dell’ospedale, si sono detti:

“Fiduciosi sul decorso post operatorio. In questo caso il rischio di rigetto, particolarmente elevato per il trapianto di polmone da cadavere, è molto basso quando il sistema immunitario riconosce il nuovo organo come proprio”.

In passato il padre del bambino, a causa della malattia, aveva donato al piccolo il midollo; il corpo del bambino però lo aveva rigettato, causandogli un danno polmonare irreparabile. L’operazione è stata quindi un successo, ed entrambi i pazienti sono attualmente ricoverati in prognosi riservata.

La donazione di polmoni da donatore vivente, quindi, è possibile ma molto rara. Come riporta il sito dell’ASST (Aziende Socio Sanitarie Territoriali), questo tipo di procedura è adottata in pochi casi, soprattutto in Giappone e Nord America, a causa della sua complessità; l’organizzazione internazionale Eurotransplant riporta solamente due casi negli ultimi 10 anni in Europa

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