Pompe carburante (@Shutterstock)
Le organizzazioni di categoria dei gestori degli impianti autostradali, (Faib, Fegica e Anisa) hanno proclamato uno sciopero delle aree di servizio della durata di 72 ore consecutive. Si tratta di un lungo disservizio da parte dei benzinai in autostrada, sintomo del diffuso malcontento nel settore…
Stando a quanto riportato da “la Repubblica“, dalle ore 22 di martedì 13 dicembre fino alla stessa ora di venerdì 16 dicembre prossimo, gli automobilisti in Italia non potranno usufruire del ”servito” alla pompa di benzina. Questa scelta viene spiegata dalla bozza di decreto interministeriale che non incontra il favore dei sindacati. In una nota pubblicata da questi ultimi si legge:
”La bozza di decreto che viene fatta circolare dagli ultimi giorni della scorsa legislatura avrebbe l’obbiettivo di preservare un sistema ormai incancrenito che ha consentito, consente e, a queste condizioni, continuerà a consentire prima di tutto alle società concessionarie di godere di ingenti rendite di posizione, lucrate sul bene pubblico.
Si tratta della ‘denuncia’ già formalmente presentata per competenza ai Ministri del precedente e dell’attuale Governo – Giovannini, Cingolani, Salvini e Pichetto Fratin – senza tuttavia che sia stata fornita alcuna risposta, né accordato l’incontro urgentemente richiesto”.
Coda ad un distributore di benzina (@Shutterstock)
Un’ultima parte della nota si rivolge direttamente all’opinione pubblica e giustifica questa decisione in nome di una battaglia che vorrebbe il coinvolgimento dell’utenza.
“Ogni cittadino di questo Paese ha conosciuto a proprie spese lo stato di assoluto degrado a cui sono state sottoposte le aree di servizio autostradali, sia in termini di prezzi dei carburanti e della ristorazione, del tutto abnormi e fuori mercato, sia in termini di standard qualitativi.
Tocca ancora una volta alle piccole società di gestione – ultimo anello di una filiera composta da soggetti con ben altra forza e solidità – con il solo mezzo a propria disposizione, vale a dire l’astensione dal lavoro, l’ingrato compito scoperchiare una pentola ormai marcia che sembra essere funzionale a tutti – Governi, autorità di garanzia competenti, concessionari, marchi della ristorazione, compagnie petrolifere ed ora persino quelle elettriche – tranne che ai gestori e ai consumatori che, infatti, in meno di dieci anni, hanno tagliato dell’80% i loro acquisti in autostrada“.
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