di Francesco Ferri
Una vicenda che ha del comico è andata in scena a Bari. Un detenuto del carcere ha tentato di evadere ma sbagliando strada si è diretto verso gli uffici della Direzione della prigione. Qui è stato prontamente bloccato dalle forze dell’ordine, come riportato da TGCOM 24.
Il tentativo di evasione dal carcere
“Potrebbe essere una barzelletta la tentata evasione di un detenuto di origine marocchine che, mentre era ai passeggi, approfittando del fatto che l’agente addetto alla sorveglianza era stato dirottato all’accompagnamento di un altro detenuto in ospedale, si è prima arrampicato sul muro dei passeggi superandolo, poi, sceso nell’intercinta, è riuscito a salire sul muro di cinta, e invece di fuggire ha sbagliato percorso per arrivare dritto negli uffici della Direzione, dove è stato bloccato“. Così ha raccontato Federico Pilagatti, segretario generale del Sappe (Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria).
Le critiche al sistema carcerario
Il sindacalista ha poi proseguito: “Fortunatamente è finita bene, ma se il detenuto fosse riuscito a evadere e avesse fatto male a qualche cittadino, chi ne avrebbe pagato le conseguenze? Il sindacato autonomo polizia penitenziaria ritiene invece che si dovrebbe aprire un fascicolo nei confronti di chi gestisce il servizio sanitario all’interno del carcere di Bari, in cui nonostante siano impiegate circa una settantina di unità (tra medici, specialisti, tecnici, parasanitari) verrebbero violate in moltissime occasioni delle norme precise che prevedono l’uscita di detenuti dal carcere presso strutture ospedaliere solo in presenza di grave pericolo per i detenuti“. Ecco perché il Sappe: “si augura che la tentata evasione faccia aprire gli occhi a chi dovere, magistratura penale e di sorveglianza, poiché questi eventi critici creano allarme sociale“.
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