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Barcellona: acquisti top nonostante i debiti? Ecco come è possibile

Il mercato del Barcellona ha suscitato reazioni contrastanti: ha riacceso gli animi dei tifosi blaugrana, ma allo stesso tempo ha generato perplessità tra gli appassionati di calcio. È ormai noto, infatti, il debito monstre del club spagnolo, le cui cifre si aggirano intorno agli 1,3 miliardi di euro. Per cui, come ha fatto la società presieduta da Laporta ad acquistare giocatori del calibro di Kessié, Christensen e Raphinha?

Le ragioni sono molteplici e da ricercare in diversi ambiti. Tra diritti TV, Covid e nuove normative UEFA, andiamo ad analizzare tutti gli aspetti che consentono al Barça di investire considerevoli cifre nel calciomercato, nonostante le difficoltà economiche.

Barcellona: l’investimento dei diritti TV e l’accordo con Spotify

Negli scorsi mesi, è stata resa nota la nuova partnership tra il Barcellona e Spotify, che frutterà ben 435 milioni di euro alle casse del club catalano. Inoltre, secondo Eurosport, il Barça avrebbe raggiunto un’intesa con la società di investimento globale Sixth Street. Tale intesa prevede la cessione del 10% dei ricavi incassati dai diritti TV de La Liga alla società di San Francisco, grazie alla quale il club ha ottenuto 207,5 milioni di euro liquidi.

Tutto ciò dovrebbe quindi, consentire di saldare il debito di 1,3 miliardi. D’altra parte, non è da sottovalutare il rischio rappresentato da quest’ultimo investimento. Il versamento a Sixth Street è pari a 16 milioni di euro all’anno per 25 anni: considerando la stagione ormai alle porte, la cifra complessiva che al termine dell’accordo sarà globalmente corrisposta alla società si aggira sui 400 milioni di euro; un ammontare non da poco, considerando l’incasso di 207 milioni una tantum

La fama del brand e il nuovo Fair Play Finanziario

Un altro ruolo importante è svolto dalla società Barça Licensing & Merchandise, con la quale il club gestisce i ricavi del marketing e delle licenze collegate al brand. La vendita di metà delle sue quote consentirà un introito potenziale pari a 300 milioni (Eurosport), che sicuramente contribuirà a rinfrescare le disponibilità liquide del Barcellona.

Non è poi da sottovalutare è il nuovo Fair Play Finanziario approvato dall’UEFA, dal nome “Regolamento per le licenze dei club e la sostenibilità finanziaria“. Il tetto fissato per i costi permetterà, nel 2023/2024, di spendere il 90% dei ricavi in stipendi per allenatori e calciatori, commissioni per agenti e trasferimenti. Però si tratta di una norma “transitoria”; infatti, nel giro di quattro anni l’ammontare utilizzabile a questi scopi calerà fino ad un massimo del 70% degli introiti, nel 2025/2026…

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Lorenzo Ruggieri

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