Barbie ha appena superato il miliardo al box office, diventando un fenomeno senza precedenti sia come film che come movimento mediatico. Con il traguardo del miliardo di dollari superato, sembra che l’iconica bambola abbia ancora molto da offrire al grande schermo.
In circostanze normali, lo studio dietro un successo simile non esiterebbe a annunciare lo sviluppo di un sequel. Tuttavia, la situazione di Barbie è diversa dai soliti film. Il suo debutto è stato caratterizzato da una serie di eventi insoliti, tra cui uno sciopero degli sceneggiatori e degli attori, che hanno reso complicato qualsiasi annuncio riguardante un ritorno del team creativo o degli attori.
Nonostante l’andamento straordinario del primo film, i talenti che hanno reso possibile questo successo non hanno attualmente contratti per un eventuale sequel. Questo contrasta con il comune approccio seguito da i franchise di successo come Marvel, che solitamente firmano contratti opzionali con i loro attori aprendoli alla possibilità di tornare per un sequel.
Margot Robbie, che ha dato vita all’iconica bambola, non ha un obbligo contrattuale di tornare nei panni di Barbie. Anche Ryan Gosling, che ha interpretato Ken, non ha un contratto per un sequel. La posizione di Gosling non è insolita, dato che l’attore è noto per il suo atteggiamento di “solo una volta” e per la sua generale avversione verso i grandi blockbuster degli studi. Nonostante normalmente Gosling non sia un amante dei sequel, se a dirigerlo ci fosse la Gerwig magari la cosa potrebbe cambiare.
Poi c’è appunto Greta Gerwig, la regista del film, che ha co-sceneggiato e diretto il progetto, anche lei non ha attualmente un contratto per un eventuale sequel. Secondo quanto riportato dall’Hollywood Reporter, alcuni mesi prima dell’uscita del film, più precisamente il 21 luglio, lo studio aveva avanzato alcune proposte per un sequel diretto nuovamente dalla regista ma il suo team ha rimandato la discussione fino all’uscita di Barbie. Alla luce del fatto che il film ha ormai superato il miliardo di dollari al botteghino, questa mossa potrebbe rivelarsi una delle più astute dell’anno.
Tuttavia, nonostante il clamoroso successo e la possibilità di diventare un franchise affermato, al momento non sembra esserci ancora certezza riguardo a un sequel. Greta Gerwig ha recentemente condiviso con il New York Times la sua sensazione di “essere a zero” in termini di ispirazione creativa. Quindi, se e quando le trattative per un sequel riprenderanno, è probabile che ci siano cifre significative dietro i contratti dei talenti coinvolti.
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