Ultimamente, il mondo dei videogiochi sta dando un ruolo sempre più centrale ai “voti”. Che siano questi degli utenti o della critica, il voto che viene dato a un videogioco sembra star diventando l’unica cosa importante. Una tendenza fortemente sbagliata, dato che un banale numero non potrà mai descrivere l’esperienza videoludica di ognuno di noi, fortemente soggettiva. Ormai è normale vedere un grosso divario tra le recensioni dei professionisti e quelle dei giocatori. Basti pensare a Elden Ring o Horizon Forbidden West, le ultime vittime del review-bombing. Questa volta, però, “un banale numero” sembra ben descrivere il fiasco totale di Babylon’s Fall, l’ultima esclusiva di PS5 prodotta da Platinum Games e distribuita da Square Enix.
Per adesso, le recensioni del nuovo titolo di Platinum Games, è da dire, sono davvero poche. Ciononostante, si può già dedurre che Babylon’s Fall sia una vera onta per il nome di Platinum Games, che, in passato, ci ha regalato stupende emozioni con titoli del calibro di Nier:Automata, Metal Gear Rising: Revengeance e la saga di Bayonetta. I pochi voti non vanno oltre al 5, tranne che per un 8 di Gamer Heroes, e parlano tutti di un’esperienza agghiacciante. Le criticità notate sono comuni a tutte le redazioni, e spaziano in tutti i campi di valutazione di un videogioco. Il reparto tecnico scadente non aiuta ad apprezzare un gameplay macchinoso, confusionario e poco soddisfacente. Oltre a questo, come si legge anche nelle recensioni degli utenti su Steam, le microtransazioni sono esageratamente invadenti, criticando la tendenza di Square Enix nel produrre giochi live-service.
Ma quali possono essere le cause di un simile disastro? Probabilmente, oltre alla pessima influenza di Square, possiamo dare la colpa al carico di lavoro che Platinum Games ha in questo periodo. Questo, infatti, è uno studio relativamente piccolo e con risorse limitate, ma che ciononostante si è prefissato di produrre ben due videogiochi nello stesso anno: Babylon’s Fall e l’attesissimo Bayonetta 3 (annunciato ormai 5 anni fa). L’esperienza ci ha fatto capire, più volte, di quanto sia un bene, per un gruppo di sviluppatori, prendersi il tempo necessario per lavorare.
Gli annuali Call of Duty e FIFA, per esempio, sono molto criticati proprio per la mancanza di originalità. Anche nel caso degli Assassin’s Creed è evidente quando Ubisoft si prenda un solo anno per lo sviluppo oppure più tempo, mostrando un divario di qualità tra giochi prodotti quasi “in serie” e altri veramente originali. Proprio per questi motivi, sta preoccupando anche la buona riuscita di Pokémon Scarlatto e Violetto, dato che questo sarebbe il secondo gioco della serie principale che Game Freak pubblica nel 2022. Detto questo, non è detto che, nel tempo, Babylon’s Fall non possa migliorare e diventare un titolo divertente e apprezzabile. Voi continuate a seguire Nasce, Cresce, Respawna per rimanere al corrente di futuri aggiornamenti o patch. Cliccate questi link per altri articoli sul mondo del gaming:
di Lorenzo Fazio
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