Forse non tutti sanno che a Matt Damon fu proposto il ruolo di protagonista nel primo film di “Avatar“. Per convincerlo ad accettare la parte, la produzione arrivò ad offrirgli persino il 10% degli incassi finali. Alla fine però l’attore dovette rifiutare, perdendo così quasi 300 milioni di dollari. A distanza di più di un decennio, con l’uscita di “Avatar: La via dell’acqua“, il regista James Cameron è tornato sul curioso episodio.
In questi giorni è disponibile nelle sale “Avatar: La via dell’acqua“, uno dei film più attesi degli ultimi anni nonché sequel della pellicola con il più grande incasso nella storia del cinema. Tornando appunto sul primo capitolo diretto da James Cameron, c’è un curioso aneddoto fuoriuscito al riguardo: Matt Damon avrebbe potuto esserne il protagonista. Come rivelato più volte dallo stesso attore, all’epoca gli venne offerto il ruolo di Jake Sully, con annesso un corposo bonus. Se avesse accettato la parte, avrebbe infatti avuto come compenso ben il 10% degli incassi finali del film. Considerando che, stando ai dati ufficiali, “Avatar” si è rivelato poi il film più remunerativo della storia (con 2,922 miliardi di dollari), a causa di questa scelta Matt Damon ha perso la bellezza di 292 milioni.
Per capire le ragioni dietro a questo rifiuto, torniamo indietro nel tempo. Siamo nel 2005: Matt Damon è uno degli attori del momento. Affermatosi con “Will Hunting” (1997) e passato poi per pellicole come “Il talento di Mr. Ripley” (2000) o “Ocean’s Eleven” (2001), nei primi anni 2000 ha vissuto forse il suo miglior periodo. Questo grazie in particolare al ruolo iconico di Jason Bourne, i cui primi due capitoli si erano rivelati un successo. È a questo punto che entra in scena James Cameron, individuando nell’attore il protagonista ideale del suo nuovo progetto. Purtroppo per Matt Damon, però, il ruolo avrebbe creato un conflitto con la lavorazione di “The Bourne Ultimatum” (terzo film della saga). Di conseguenza decise di rimanere fedele al personaggio, rifiutando a malincuore di partecipare ad “Avatar“.
Col senno di poi, la decisione di Matt Damon può considerarsi una vera e propria disgrazia. Grazie al ruolo di Jake Sully e ai bonus offerti, oggi come oggi avrebbe guadagnato ben 292 milioni di dollari: un cachet stratosferico per qualsiasi attore. La parte del protagonista di “Avatar“, come sappiamo, andò poi a Sam Worthington, all’epoca alquanto poco conosciuto. Sul curioso episodio è tornato recentemente lo stesso James Cameron. Intervistato dalla BBC riguardo all’uscita di “Avatar: La via dell’acqua“, il regista ha concesso qualche battuta sul mancato incrocio di destini tra Matt Damon e il suo fortunato film.
“Sembra che lui continui a martellarsi per questa cosa… insomma Matt, sei una delle più grandi star del cinema del mondo, metti l’anima in pace! Doveva fare un altro film su Bourne e non c’era molto da discutere, quindi con dispiacere dovette rinunciare“. Questo l’ironico commento di Cameron, che ha poi aperto ad una concessione: vedere l’attore in uno dei prossimi film della saga. Solo in questo modo le cose saranno “nuovamente in equilibrio. Ma col cavolo che prenderà il 10% degli incassi“. Qui in calce potete vedere l’intervista integrale, trovando il simpatico siparietto al minuto 7.46.
Chissà come sarebbe cambiato “Avatar” se Matt Damon avesse prestato il suo volto da protagonista. Un “what if” che avrebbe incuriosito parecchi amanti del cinema. Una cosa è certa: difficilmente l’attore smetterà di mangiarsi le mani. Intanto vi ricordiamo che in questi giorni al cinema potete vedere “Avatar: La via dell’acqua“, il meraviglioso ritorno di James Cameron su Pandora.
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