di Gabriele Di Nuovo
Il 2035 sarà l’anno della svolta in Europa. Infatti il 14 febbraio, il Parlamento Europeo ha approvato l’accordo che porterà alla non immatricolazione di auto a benzina e diesel. Questa manovra fa parte di un insieme di azioni che porterà alla riduzione di CO2 nel territorio europeo.
Un cambiamento deciso chiamato Green deal
Le discussioni iniziate a giugno 2022 hanno portato i loro frutti. Il 14 febbraio, il Parlamento Europeo si è riunito e ha approvato il Green deal. L’obiettivo di questo accordo vede l’UE puntare a ridurre drasticamente le emissioni di C02. Tra i punti dell’accordo, è possibile notare il futuro delle auto a benzina e diesel. Infatti queste non saranno più in commercio, e quindi impossibili da immatricolare, dal 2035. Questa presa di posizione da parte dell’Unione Europea è molto forte, dove non solo è evidente una presa di posizione nei confronti nella lotta contro l’inquinamento, ma è una porta aperta per il progresso chiamato elettrico.
Infatti la “fine” delle auto a benzina e diesel, porterà alla consolidazione definitiva delle auto elettriche che con il passare degli anni e del progresso tecnologico, stanno entrando nella vita di tutti noi. Lo scopo del Green deal e della rivoluzione che entrerà in vigore nel 2035, è quello di ridurre del 45% le emissioni di CO2 rispetto al 2019 a partire dal 2030. Mentre dal 2035 l’obiettivo è di ridurre le emissioni del 65%, fino ad arrivare a una riduzione del 90% nel 2040. Leggendo gli obiettivi dati dal Parlamento Europeo, il 2035 sarà cruciale per la riduzione delle emissioni, mostrando come la scelta di non immatricolare auto a benzina e diesel sia importantissima nella lotta contro il riscaldamento globale.
Non solo auto: gli altri punti del Green deal
Oltre alla svolta green dedicata alle auto, l’accordo raggiunto dal Parlamento Europeo prevede altri piani per la riduzione delle emissioni. Qui di seguito vi lasciamo i vari punti della normativa UE, disponibile sul sito del Parlamento Europeo.
- L’obiettivo è quello di ridurre del 100% le emissioni di questi tipi di veicoli rispetto al 2021. Gli obiettivi intermedi di riduzione delle emissioni per il 2030 sono stati fissati al 55% per le autovetture e al 50% per i furgoni;
- Entro il 2025, la Commissione presenterà una metodologia per valutare e comunicare i dati sulle emissioni di CO2 durante tutto il ciclo di vita delle auto e dei furgoni venduti sul mercato dell’UE. La metodologia sarà accompagnata da proposte legislative, se opportuno;
- Entro dicembre 2026, la Commissione monitorerà il divario tra i valori limite di emissione e i dati reali sul consumo di carburante ed energia. Inoltre, la Commissione presenterà una metodologia per l’adeguamento delle emissioni di CO2 specifiche per i costruttori;
- È prevista un’esenzione totale per chi produce meno di 1.000 nuovi veicoli l’anno;
- I costruttori con un volume annuo di produzione limitato (da 1.000 a 10.000 nuove autovetture o da 1.000 a 22.000 nuovi furgoni) possono avvalersi di una deroga fino alla fine del 2035;
- L’attuale meccanismo di incentivazione di veicoli a zero e a basse emissioni (ZLEV) sarà adattato per rispondere all’andamento previsto delle vendite: ci saranno obiettivi più bassi di riduzione per quei costruttori che vendono un maggior numero di veicoli con emissioni da zero a 50g CO2/km, quali i veicoli elettrici e veicoli elettrici ibridi efficienti. Dal 2025 al 2029, il fattore di riferimento ZLEV è stato fissato al 25% per le vendite di nuove autovetture e al 17% per i nuovi furgoni. A partire dal 2030, questo incentivo sarà rimosso;
- Con cadenza biennale, a partire dalla fine del 2025, la Commissione pubblicherà una relazione per valutare i progressi compiuti nell’ambito della mobilità a zero emissioni nel trasporto su strada.
Le parole fiduciose del relatore
Il relatore dell’assemblea avvenuta nella giornata di ieri, Jan Huitema, euro parlamentare esperto nella tematica affrontata in Parlamento, ha dichiarato:
“La normativa incentiva la produzione di veicoli a basse e a zero emissioni. Inoltre, contiene un’ambiziosa revisione degli obiettivi per il 2030 e l’obiettivo emissioni zero per il 2035, cruciale per il raggiungimento della neutralità climatica entro il 2050. Questi obiettivi offriranno chiarezza per l’industria automobilistica e stimoleranno l’innovazione e gli investimenti dei costruttori. Acquistare e guidare autovetture a emissioni zero diventerà meno oneroso per i consumatori e porterà a un rapido sviluppo del mercato di seconda mano. Guidare in modo sostenibile diventerà accessibile a tutti”.
Le parole dell’euro deputato sono di grandissima fiducia nei confronti del Green deal. L’Unione Europea mostra grande fiducia non solo nel progresso, ma anche nel buon senso della sua popolazione e dei costruttori automobilistici. Il futuro della UE sarà green? Lo scopriremo solo nei prossimi anni. La prossima tappa dopo l’approvazione, è l’approvazione formale del Green deal e la pubblicazione sulla Gazzetta ufficiale.
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