Attualità

Austria, dal 15 novembre lockdown per i non vaccinati

Ora è ufficiale: da lunedì 15 novembre in Austria scatterà un nuovo lockdown destinato alle persone non ancora vaccinate. Fino ad ora questa restrizione era in voga solamente nelle zone di Salisburgo e Alta Austria. Da oggi però, al termine di un incontro tra il premier e l’esecutivo federale, è stata allargata a tutto lo stato.

Chi ha più di 12 anni e non è pienamente immunizzato potrà abbandonare la propria abitazioni solo per lavoro, fare la spesa e fare “due passi”  per almeno i prossimi dieci giorni, come ha spiegato il cancelliere Schallenberg.

La situazione in Austria

La situazione riguardante il Covid 19 attuale è davvero grave in Austria. Nella giornata di ieri ci sono stati ben 13.152 nuovi casi, 1500 in più rispetto al giorno prima e tre volte il numero dei contagi nell’adiacente Germania. Attualmente, lo stato transalpino possiede uno dei tassi di vaccinazione più bassi in Europa: infatti, solo il 65% degli abitanti ha ricevuto la seconda dose. In questi giorni di lockdown dovrebbero partire per fortuna, dei progetti pilota per vaccinare i bambini dai 5 agli 11 anni della capitale Vienna, a cui verrà somministrato probabilmente una dose di Pfizer o BioNTech.

Gestione “no vax”

Prima che venisse decretata la nuova restrizione, ai “no vax” non era già permesso accedere ai locali pubblici come ristoranti, bar e ovviamente nemmeno in discoteche e strutture ricettive. Il termine austriaco per evidenziare questo cambiamento è etichettato come passaggio da “3G a 2G”: infatti, il termine “3G” sta per “geimpft, genesen oder getestet” (vaccinati, guariti e testati), mentre “2G” solo per “geimpft gensen” (vaccinati e guariti). Infatti ora, solo le persone completamente vaccinate e guarite avranno accesso a tutti i servizi, esentando anche i test anti-covid negativi.

Con questa legge, di fatto viene introdotto un obbligo vaccinale mascherato. Dal 6 dicembre è in programma una variazione del green pass. Questa vedrà passare la validità da 12 a 9 mesi, con prolungamento solo con una terza dose. In Italia invece, dura di base 12 mesi senza obbligo di un’ulteriore somministrazione.

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di Enea Bacciocchi

Redazione NCI

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