I mammut sono ormai estinti da migliaia di anni. L’enorme animale, antenato dell’odierno elefante, è stato decimato, probabilmente, dall’eccessiva caccia e dal cambiamento delle condizioni climatiche. Per cercare più informazioni sul mammut, dal 1999 alcuni scienziati giapponesi hanno iniziato a lavorare ad un progetto molto ambizioso, cercare di clonare l’animale. I risultati finora non hanno portato grandi risultati, ma in Australia un’azienda è riuscita a ricreare non un mammut, ma una polpetta con una sequenza del suo DNA.
Come riporta The Guardian, la “speciale” polpetta, è stata creata dall’azienda australiana Vow, specializzata nella produzione di carne sintetica. La società, ha identificato la sequenza del DNA della mioglobina del mammut, una proteina che conferisce il sapore alla carne. Successivamente, gli scienziati hanno completato la sequenza incompleta della mioglobina dell’animale, con i geni dell’elefante africano, il parente più vicino al mammut.
Alla fine, la sequenza completa è stata inserita nei mioblasti di una pecora, delle cellule staminali che si sono replicate per miliardi di volte. Proprio con queste cellule, gli scienziati hanno prodotto la polpetta.
L’azienda ha presentato i risultati del suo lavoro al museo della scienza Nemo di Amsterdam, con la “speciale” polpetta esposta sotto una campana di vetro.
George Peppou, CEO di Vow, ha rilasciato un’intervista al The Guardian: “Abbiamo un problema di cambiamento di comportamento per quanto riguarda il consumo di carne. L’obiettivo è quello di far passare alcuni miliardi di persone che mangiano carne dal consumo di proteine animali [convenzionali] al consumo di prodotti che possono essere prodotti in sistemi elettrificati”.
Ha parlato della polpetta al The Guardian anche uno dei suoi “creatori”, Ernst Wolvetang, professore dell’Australian Institute for Bioengineering: “Non abbiamo visto questa proteina per migliaia di anni, non abbiamo idea di come reagirebbe il nostro sistema immunitario quando la mangiamo”. Serviranno nuove informazioni sulla carne: secondo gli scienziati potrebbe essere deliziosa, ma potenzialmente pericolosa per l’uomo.
Oltre alla carne di mammut, l’azienda ha operato anche su tantissimi tipi di carne. Infatti l’obiettivo della società è molto chiaro e ambizioso, con gli scienziati che oltre alla carne di mammut, hanno già studiato oltre 50 specie di animali diversi, tra cui alpaca, bufali, coccodrilli, pavoni e diversi tipi di pesci. Già pronta per la vendita, la prima carne coltivata, la quaglia giapponese.
Un modo alternativo per cercare di ridurre l’uccisione di milioni di animali e, di conseguenza, l’inquinamento degli allevamenti intensivi. E tu l’assaggeresti la carne coltivata in laboratorio?
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