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Artemis: il programma della NASA che riporterà l’uomo sulla Luna è anche italiano

di Enea Bacciocchi

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I viaggi sulla Luna e lo spazio sono argomenti che da decine di anni affascinano l’uomo più di ogni altra cosa. Nel luglio del 1969, con il primo allunaggio completato da Neil Armstrong e la missione Apollo 13, gli obbiettivi si sono espansi, sognando sempre di più lo spazio e i misteri che ancora cela.

Dopo vari tentativi e molte missioni fallite, finalmente, nel 2022 sembra esserci qualcosa di promettente. Infatti, un nuovo lancio con destinazione Luna è partito questa mattina e prende il nome di Artemis 1; si tratta della prima missione senza equipaggio, lanciata dall’omonimo programma Artemis.

Artemis verso la Luna

Come detto, il lancio dello Space Launch System della NASA è avvenuto dal Kennedy Space Center a Cape Canaveral; dopo una lunga attesa, inizia così una missione nella quale anche la tecnologia europea e quella italiana rivestono un ruolo di primo piano. Infatti, la capsula Orion, che costituisce la maggior parte del razzo partito, è composto da quattro pannelli solari; questi, con una configurazione a X, sono pronti per generare l’energia di cui la capsula avrà bisogno per il viaggio fino all’orbita lunare. Gli apparecchi sono stati costruiti in Italia, come molta della tecnologia a bordo della capsula, grazie la collaborazione fra l’Agenzia Spaziale Italiana (ASI) e la stessa NASA [ANSA].

La capsula rimarrà nello spazio per circa 26 giorni, durante i quali saranno effettuati i primi test intorno alla Luna. Con le prossime missioni Artemis, la NASA ha l’obbiettivo di far atterrare la prima donna e la prima persona di colore sulla Luna, utilizzando tecnologie innovative per esplorare porzioni estese del satellite terrestre. Lo scopo finale del programma sarà però quello di installare una base operativa funzionante sul suolo lunare, per supportare missioni di lunga durata e allo stesso tempo costituire il terreno di prova per le tecnologie da utilizzare su Marte.

 

Luna

Marte (@Shutterstock)

 

Come riportato da ANSA, oltre alla partecipazione nel costituire parti fondamentali per Orion, l’Italia è rappresentata anche dal piccolo satellite Argomoon, realizzato per l’ASI dall’azienda Argotec di Torino.

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