di Agostino Lenzi
Uno studio ha dimostrato che, anche con la diminuzione delle emissioni, la calotta polare dell’Antartide occidentale continuerà a sciogliersi.
La rivista Nature Climate Change ha pubblicato lo studio della British Antarctic Survey (BAS) ossia l’organizzazione governativa britannica che studia l’Antartide e che si occupa della divulgazione riguardo l’argomento.
L’Antartide si sta sciogliendo sempre di più, l’analisi degli studiosi
Lo studio dimostra che la calotta di ghiaccio che si trova nell’ovest dell’Antartide si scioglierà sempre di più, anche se si rispetteranno i patti previsti dall’accordo sul clima di Parigi del 2015. Tra i piani previsti dal patto quello più ambizioso è mantenere sotto i 1,5 °C l’incremento della temperatura media globale annuale. Ciò significa che anche le politiche che contrastano maggiormente il riscaldamento globale, non riusciranno a limitare lo scioglimento delle calotte polari e il conseguente l’innalzamento del mare. Ormai dunque si è arrivati a un punto di non ritorno come sottolinea Kaitlin Naughten, l’oceanografa della BAS, la quale ritiene che per preservare la calotta si sarebbe dovuti intervenire molto tempo fa.
Gli studiosi, facendo delle simulazioni di ciò che potrebbe accadere climaticamente nei prossimi anni, hanno raggiunto la conclusione che non è più possibile fermare lo scioglimento della calotta antartica occidentale. Questo per via dell’aumento del calore dell’acqua del mare di Amundsen, dove affaccia una parte dell’Antartide. Così il ghiacciaio fonderà senza più riformarsi, facendo aumentare l’acqua degli oceani. L’ONU ha affermato che l’acqua aumenterà circa tra i 28 cm e 1,01 metri entro il 2100, provocando quindi allagamenti sempre più frequenti sulle zone costiere. Le zone più a rischio sono le isole di Tuvalu, la costa orientale degli USA, le coste dell’India e di altre zone asiatiche. L’unico lato positivo secondo Naughten è che abbiamo tempo di adattarci all’innalzamento del livello del mare.
Cosa provoca lo scioglimento dei ghiacci
La calotta glaciale antartica è la massa di ghiaccio più grande della terra, divisa dalla catena montuosa dei “Monti Transantartici”. La parte orientale è la parte meno a rischio, essendo anche la parte più grande e stabile del blocco di ghiaccio. Mentre la parte occidentale ha una base marina e dunque si appoggia al terreno sottomarino, risultando più instabile e dunque più a rischio.
Ci sono due motivi che sono legati al riscaldamento globale, per cui avviene l’innalzamento del livello dei mari. Il primo è un motivo fisico, infatti con il riscaldamento dell’atmosfera avviene anche il riscaldamento delle acque oceaniche, le quali per il calore si dilatano diminuendo la propria densità e aumentando lo spazio occupato. Il secondo motivo è legato al fatto che durante l’estate i ghiacciai di tutto il mondo si sciolgono più di quanto riescono a righiacciare in inverno. Dunque con il progressivo scioglimento le acque oceaniche aumentano di anno in anno.
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