di Redazione NCI
Che cos’è l’analfabetismo sanitario? Chi ne è affetto? Perché la sua dilagazione è davvero così preoccupante? Scopriamolo insieme
Sintomi
L’uomo o la donna che soffre di analfabetismo sanitario è incapace di giudicare le diverse opzioni di trattamento terapeutico proposte dai professionisti curanti. L’individuo che è afflitto da tale condizione è inoltre inabile nell’utilizzare i media per trovare informazioni su come gestire i propri problemi di salute.
Si stima che in Italia circa un terzo della popolazione sia vittima di questa disfunzione cognitiva. Il sondaggio che ha generato questo dato ha messo sotto analisi un campione composto da 42.445 cittadini di 17 paesi dell’Unione Europea (dei quali 3.500 italiani). L’indagine ha sondato il modo in cui i soggetti esaminati si confrontano con le comunicazioni indette dai medici, si rapportano con l’utilizzo del web a scopo informativo e si relazionano con il fenomeno della vaccinazione. I dati che coinvolgono la rappresentanza nostrana indicano che tra gli italiani: il 23 per cento possiede un livello di conoscenza inadeguato (in Europa il 13) , il 35 per cento dispone di una grado di cognizione problematico (in Europa il 32), il 34 per cento si trova in una condizione sufficientemente adeguata (in Europa il 40) e il 9 per cento gode di una competenza eccellente (in Europa il 15).
Cause
La principale fonte alimentatrice di questa “branca dell’ignoranza” è senz’altro l’infodemia. Intesa come la circolazione di una quantità eccessiva di informazioni, talvolta non vagliate con accuratezza, che rendono difficile orientarsi su un determinato argomento per la difficoltà di individuare fonti affidabili. Sembrerebbe quasi un paradosso se si prendesse per buona la verità letterale secondo la quale : “l’eccessiva informazione nutre l’ignoranza”. In realtà però, più che parlare di eccessiva dispensazione di notizie, sarebbe opportuno parlare di mala propagazione delle stesse. Un numero sempre più grande di informazioni e informatori sta infatti dando pian piano luogo a un metodo di comunicazione errata e confusionaria. Da ciò deriva disinformazione e sfiducia nei confronti dei media di qualsiasi entità o caratura.
Conseguenze e rimedi
Dall’analfabetismo sanitario scaturisce irrimediabilmente la fortificazione del SARS-CoV-2 . I dissidenti sanitari sono analfabeti sanitari, i no-vax sono analfabeti sanitari, chiunque sia refrattario alla ragione medica e all’evidenza scientifica è di fatto un analfabeta sanitario. Per questo motivo, tale questione rinvigorisce il virus potenziando la sua patogenicità nei corpi di chi non crede nel processo di immunoprofilassi, di chi non si fida del vaccino e dell’informazione che sta dietro, di chi dubita della necessità di attuare determinate misure restrittive.
L’unico rimedio valevole per ridurre l’analfabetismo sanitario è rappresentato , di conseguenza, dalla promozione di un’informazione molto più chiara e sincera. Sfortuna vuole che probabilmente né ora né mai sarà creato un antidoto che abbia questa facoltà!
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di Gabriele Nostro
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