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Alzheimer: arriva un esame del sangue per rilevarlo precocemente

di Antonio Stiuso

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Un gruppo di neuroscienziati ha messo a punto un test per rilevare un nuovo marcatore dell’Alzheimer con un semplice esame del sangue. Il nuovo biomarker, a differenza dei suoi predecessori, è specifico della malattia degenerativa e rende lo screening più efficace. Andiamo quindi a scoprire di più a riguardo…

Un esame del sangue rivoluzionario

Il test, messo a punto dai neuroscienziati dell’Istituto di Neuroscienze e Fisiologia dell’Università di Goteborg in Svezia, che hanno pubblicato i risultati delle prove sulla rivista Brain, rileva un nuovo biomarcatore chiamato “tau del cervello” (o BD-tau), specifico della malattia, superando così gli attuali test diagnostici del sangue utilizzati finora.

Questo nuovo metodo infonde nuova fiducia per la diagnosi precoce dell’Alzheimer. Infatti, si tratta della forma di demenza più diffusa nel mondo; basti pensare che colpisce oltre 50 milioni di persone, ma nei prossimi anni si ipotizza che questo numero possa aumentare drasticamente a causa dell’invecchiamento della popolazione. La diagnosi precoce, quindi, giocherà un ruolo fondamentale nella lotta alla malattia e permetterà di attuare migliori trattamenti terapeutici, abbattendo anche i costi.

I limiti dei vecchi sistemi di screening

Attualmente per diagnosticare l’Alzheimer si utilizzano le linee guida dettate nel 2011 dal National Institute on Aging e dall’Alzheimer’s Association: le AT(N) Framework. Queste richiedono il rilevamento di tre componenti distinti della patologia e il loro tracciamento avviene mediante imaging o analizzando campioni di fluido cerebrospinale; si tratta però di test costosi, che richiedono tempo per essere programmati.

I test attualmente a disposizione, quindi, sono soggetti a limitazioni tanto pratiche quanto economiche e hanno spinto alla ricerca di una tempestiva soluzione. Lo sviluppo di strumenti semplici, come i test del sangue, senza però compromettere la qualità dei dati rilevati era un obbiettivo necessario, perché gli attuali metodi diagnostici del sangue potevano rilevare con precisione le anomalie, ma avevano difficoltà nel rilevare marcatori di neurodegenerazione specifici e non contaminati, che potevano essere potenzialmente fuorvianti.

 

Alzheimer

Alzheimer (@Shutterstock)

 

Come funziona il nuovo test per rilevare l’Alzheimer?

Lo studio, pubblicato sulla rivista Brain e coordinato dal professor Thomas K. Karikari, a differenza dei suoi predecessori rileva, come detto, un nuovo biomarcatore chiamato “tau del cervello” o “BD-tau“; questo non solo è specifico per rilevare l’Alzheimer, ma è anche connesso ai biomarcatori nel liquido cerebrospinale legati alla malattia neurodegenerativa.

Per la creazione del test, gli scienziati hanno ideato un anticorpo specifico per la BD-tau prodotta dal cervello e non per le altre proteine tau “fluttuanti” derivate da altre cellule, rendendo il test molto più preciso e lontano da possibili contaminazioni. La tau plasmatica derivata dal cervello è infatti in grado di distinguere con precisione la malattia di Alzheimer dalle altre patologie neurodegenerative, ma verranno comunque condotti altri studi su larga scala per verificare definitivamente se la BD-tau può essere un nuovo metodo diagnostico per il morbo…

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