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Altro che dannosi: uno studio mette a punto un videogioco che aiuta i bambini nell’apprendimento

di Redazione NCI

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Un videogioco è sempre una distrazione per i più piccoli? Assolutamente no! Soprattutto se per produrlo hanno unito le forze l’Università di Ginevra (UniGe) e l’Università di Trento (UniTn). L’obbiettivo è ben preciso, creare uno strumento che possa aiutare i bambini nell’apprendimento.

Troppo spesso si pensa che i videogiochi non siano altro che una fonte di disturbo. Nella migliore delle ipotesi svaghi innocenti, nella peggiore un autentico problema. Sono proprio questi i pregiudizi che due tra le più prestigiosi accademie del vecchio mondo hanno sfatato. Due team di esperti in neuroscienze e scienze della formazione hanno unito le forze per sviluppare uno strumento in grado di supportare i più piccoli.

videogiochi

Un videogioco molto speciale

Frutto della fortunata collaborazione è un videogioco d’azione, una IP che ha lo scopo di favorire l’apprendimento della lettura, ma non solo. Il sensazionale strumento elaborato dagli studiosi ha il merito di guidare nell’apprendimento di lingue straniere. I risultati, pubblicati sulla rivista Nature Human Behaviour, hanno evidenziato come dopo sole dodici ore di allenamento le capacità di lettura siano notevolmente migliorate. Dato ancor più straordinario, rispetto al raggiungimento dei miglioramenti sperati, è la persistenza degli stessi nel tempo. A sostegno di ciò sta il fatto che, dopo più di un anno dal termine della somministrazione dell’esperimento, i voti presso le scuole di lingua continuano a migliorare.

Daphné Bavelier, professoressa nella facoltà di psicologia e scienze della formazione (Fpse) dell’Unige, ha sottolineato come “la lettura fa appello a molti altri meccanismi essenziali a cui non necessariamente pensiamo, come sapere come muovere gli occhi sulla pagina o come usare la nostra memoria per collegare le parole insieme in una frase coerente”.

Proprio alla luce di ciò “i videogiochi d’azione  migliorano la visione, l’attenzione, la memoria e la flessibilità cognitiva”. Spiega Angela Pasqualotto, prima autrice dello studio che si basa sulla sua tesi di dottorato presso il Dipartimento di Psicologia e Scienze Cognitive dell’Università di Trento. “L’universo di questo gioco è un mondo alternativo in cui il bambino, accompagnato dal suo Raku, una creatura volante, deve svolgere diverse missioni per salvare pianeti e progredire nel gioco”, prosegue la dottoressa Pasqualotto. L’idea è stata quella di creare un videogioco di azione ma privo di violenza, in modo da essere adatto anche ai più piccoli.

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Lo studio

Lo studio ha coinvolto una platea di ben 150 scolari italiani di età compresa tra gli 8 e i 12 anni. Gli studenti sono stati divisi in due gruppi, al primo è stato somministrato il gioco in questione mentre al secondo è toccato Scratch. Quest’ultimo è un videogioco che insegna ai bambini i rudimenti della programmazione, richiede quindi pianificazione, ragionamento e risoluzione di problemi. Il videogioco d’azione, invece, fa leva sulla capacità decisionale in un breve tempo. Ad esempio ricordare una sequenza di simboli o rispondere solo quando il Raku emette un suono specifico aumentando la difficoltà di questi compiti in base alle prestazioni del bambino.

“In primo luogo, abbiamo testato la capacità dei bambini di leggere parole e abbiamo anche condotto un test che misura il controllo dell’attenzione del bambino, una capacità che sappiamo viene allenata dai videogiochi d’azione”, spiega la professoressa Bavelier. L’esperimento si è svolto occupando due ore alla settimana per sei settimane, il tutto sotto la supervisione della scuola. I bambini sono poi stati esaminati a scuola dai medici del Laboratory of Observation Diagnosis and Education dell’Università di Trento. I risultati hanno dimostrato un significativo miglioramento a lungo termine delle capacità di lettura.

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I risultati

“Abbiamo riscontrato un miglioramento di 7 volte nel controllo dell’attenzione nei bambini che hanno giocato al videogioco d’azione rispetto al gruppo di controllo”, afferma Angela Pasqualotto. Ancora più notevole, il gruppo di ricerca ha osservato un chiaro miglioramento nella lettura. Non è migliorata solo in termini di velocità, ma anche di accuratezza. Nessun miglioramento è stato notato per il gruppo di controllo, al quale era stato somministrato Scratch.

“Ciò che è particolarmente interessante di questo studio è che abbiamo effettuato tre ulteriori test di valutazione a 6 mesi, 12 mesi e 18 mesi dopo l’allenamento. In ogni occasione, i bambini addestrati si sono comportati meglio del gruppo di controllo, il che dimostra che questi miglioramenti sono stati sostenuti“, spiega ancora la Pasqualotto. I risultati non tardano ad arrivare nonostante il videogioco non richieda direttamente la lettura. Quel che davvero resta incredibile non è solamente il raggiungimento dei risultati, caso frequente negli esperimenti, ma piuttosto che i miglioramenti col tempo non facciano che consolidarsi.

Un progetto tanto ambizioso quanto promettente non resterà ancorato ai confini del Bel Paese. Nell’ambito dell’Nccr Evolving Language il gioco verrà adattato in tedesco, francese e inglese. Quella che oggi è una realtà di eccellenza nostrana presto diverrà uno strumento al servizio di tutti i bambini d’Europa e, si spera, del mondo.

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Un videogioco che abbatte i pregiudizi

Uno strumento del genere è capace di fare davvero la differenza. Troppo spesso l’universo videoludico viene trattato come uno svago sciocco ed inutile. Troppo spesso i più ciechi pregiudizi chiudono porte che altrimenti ci permetterebbero di affacciarci su realtà simili a questa. Sarebbe proprio uno smacco per certa stampa, tanto avvezza a dare addosso ai videogiochi, se proprio dagli stessi venisse un grande aiuto a tutti i bambini del mondo. Quante lacrime potrebbe versare chi si è lagnato tutta la vita che i videogiochi sono il male se proprio questi potessero aiutare a stimolare la capacità di lettura e apprendimento? Non ci resta che attendere e sperare che la ricerca non si fermi mai!

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di Vincenzo Del Bello

 

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