In Alaska un team di scienziati è riuscito ad intrattenere una “conversazione” con una megattera grazie ad un altoparlante posto sott’acqua: questo rappresenta il primo passo per la creazione di filtri per la ricerca di forme di vita extraterrestri.
Cosa succede se si prova a dialogare con una megattera in mezzo all’Oceano? E se questo potesse dare degli spunti per comunicare con altre forme di vita? I membri del gruppo di scienziati del SETI Institute, dell’Università della California e dell’Alaska Whale Foundation si sono posti queste domande e hanno ideato un interessante esperimento per capire se sia possibile stabilire un dialogo conversazionale con esseri non umani.
Gli studiosi, come riportato sul sito del SETI Institute, durante l’esperimento condotto in Alaska hanno preso il largo con una barca e hanno inviato dei segnali sott’acqua tramite un altoparlante. La risposta non ha tardato ad arrivare, infatti una megattera chiamata Twain si è subito avvicinata all’imbarcazione e, girandole intorno, ha risposto più e più volte “salutando” i ricercatori.
L’aspetto saliente è stato lo stile conversazionale degli scambi tra il cetaceo e l’altoparlante. Infatti Twain è stata in grado di cogliere gli intervalli di variazione tra un segnale e quello seguente. Si tratta quindi del primo scambio comunicativo in assoluto tra esseri umani e balene nel “linguaggio delle megattere”.
Un articolo del giornale PeerJ ha riportato in modo dettagliato l’esperimento dove è spiegato quanto le megattere siano state una scelta ideale per condurre lo studio in questione, vista la loro grande intelligenza e il loro complesso sistema sociale.
Naturalmente la conversazione con le megattere è stata un punto di svolta, ma l’obiettivo del gruppo di scienziati è partire dalla comunicazione con forme di vita terrestri per sviluppare filtri per la comunicazione con eventuali forme di vita extraterrestri.
Alla base di tutto ciò c’è il presupposto che gli extraterrestri siano interessati ad avere contatti con gli essere umani e che vogliano ricevere segnali chiari e comprensibili. Il gruppo di scienziati pensa che questa congettura sia supportata dal comportamento delle megattere, che, comprendendo la natura dei segnali dell’altoparlante, si sono dimostrate interessate a rispondere e a iniziare un dialogo.
Per sviluppare tali sistemi di conversazione, verrà utilizzata la teoria matematica della comunicazione, che offre strumenti di quantificazione dell’informazione e che è quindi necessaria data la complessità del progetto.
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