di Andrea Antinori
La notte del 30 Agosto è arrivato su Disney+ il terzo episodio della nuova serie TV ambientata nella galassia di Star Wars, ovvero “Ahsoka“. La serie arriverà con un episodio a settimana ogni mercoledì, per un totale di 8 puntate. Nel cast troviamo Rosario Dawson nel ruolo della protagonista Ahsoka Tano; Natasha Liu Bordizzo nei panni di Sabine Wren; Mary Elizabeth Winstead come Hera Syndulla; Ray Stevenson ed Ivanna Sakhno nei rispettivi ruoli dei villain Baylan Skoll e Shin. David Tennant dà la voce al droide Huyang, così come fece nella serie animata “The Clone Wars“. La regia e la sceneggiatura sono nelle mani di Dave Filoni. Senza perderci in ulteriori chiacchere, ecco a voi la recensione del terzo episodio della serie!
Ahsoka: Tempo di Volare
Terza puntata dalla durata di “soli” 37 minuti. Ahsoka e Sabine si stanno recando nella base del nemico, e nel tragitto continua l’addestramento Jedi per la Mandaloriana, purtroppo senza molti risultati. Allo stesso tempo Hera Syndulla prova ad ottenere un via libera per una spedizione per andare alla caccia di Thrawn, ma anche lei senza risultati. Una volta arrivate le nostre protagoniste si ritrovano immediatamente sotto assedio.
Questa terza puntata è il solito episodio “di transizione” che troviamo in tutti i prodotti Star Wars per Disney+. Quindi ci troviamo dinnanzi ad una puntata non molto accattivante e neanche troppo decisiva ai fini della trama. L’unica fortuna è che un episodio del genere è arrivato solamente a serie appena iniziata, a differenza di altri prodotti Lucasfilm. La breve durata aiuta decisamente a non stancare troppo durante la visione di un episodio che, non ha gravi difetti, ma non ha neanche molti pregi.
Ottimo comparto tecnico, come sempre
Nonostante la puntata anonima, la qualità del comparto tecnico Lucasfilm è sempre presente. L’evento più di rilievo è un combattimento con le navicelle spaziali, molto ben realizzato. Ma con oltre 40 anni di scene del genere non ci si stupisce che in casa Star Wars questo tipo di sequenza sia sempre eccelsa. Come il resto della puntata, anche le musiche sono meno impattanti, nonostante siano sempre di qualità. Semplicemente la mancanza di sequenze memorabili ha portato una mancanza di colonna sonora memorabile.
Altro punto sul quale vale la pena fare una riflessione è la sensibilità alla forza di Sabine. La serie rimane ancora sul vago riguardante una risposta certa, aggrappandosi al solito “la forza raggiunge tutti gli esseri viventi”, specificando però che alcuni individui hanno una connessione maggiore. Anche Huyang conferma più volte che Sabine è “tra i peggiori candidati per diventare un Jedi” che abbia mai incontrato nella sua lunga vita al sevizio dell’ordine, affermando che secondo i criteri dei Jedi lei non sarebbe mai stata presa. Se Sabine sarà in grado o no di utilizzare le vie della forza rimane ancora una grossa incognita, ma di certo non è un’opzione da escludere.
Ahsoka, episodio 3: conclusioni
Questa terza puntata non ha dei particolari difetti da sottolineare, se non che è molto anonima, sia a livello narrativo che registico. Il solito “episodio di transizione” che troviamo nella maggior parte delle serie Star Wars. Fortunatamente ciò avviene appena al terzo appuntamento con la serie, e i soli 37 minuti di durata aiutano a non renderlo pesante. Detto questo ci si aspetta una maggiore spinta sull’acceleratore per il prossimo episodio, sperando che la serie possa decollare per bene.
Pro
- La breve durata che non va a pesare sulla visione;
- La qualità del comparto tecnico.
Contro
- Episodio molto anonimo, “di transizione”;
- Ancora nessun chiarimento sulla sensibilità alla forza di Sabine.
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