di Lorenzo Peratoner
L’agricoltura è da migliaia di anni uno dei settori più importanti per l’uomo, tant’è che le sue origini risalgono a oltre 10 mila anni fa. Da quel momentom la coltivazione ha subito innumerevoli progressi tecnologici, che mano a mano hanno ridotto sempre di più l’apporto umano, lasciando spazio ai macchinari. Un’ulteriore rivoluzione in tale ambito, di cui si parla già da diversi anni, potrebbe marcare una nuova fase per il mondo rurale e contadino: gli agribot. Vediamo in dettaglio di cosa si tratta…
I vantaggi della robotica
Abbattere i costi per la manodopera, ottimizzare la produzione, migliorare la resa. Questi sono i principali vantaggi, riportati anche da TGcom24 e da a2asmartcity, di questi robot autonomi. Gli agribot, infatti, si dedicano alla cura del terreno, alla semina e perfino alla raccolta. Il risparmio tuttavia non si limita solamente alla manodopera. Grazie a dei sensori che registrano vari dati come la temperatura, l’IA è in grado di utilizzare meno acqua e prodotti chimici, aumentando la sostenibilità ambientale e l’ottimizzazione. Sicuramente un robot non è in grado di rendere tanto quanto un umano; tuttavia bisogna tenere in conto che queste macchine possono lavorare molte più ore.
Le prospettive future
Secondo la Fira, evento che si svolge in Francia dedicato alla robotica in ambito agricolo, nel 2020 erano 500 gli agribot in azione. Se pensate che tale tecnologia sia riservata solo a paesi come Stati Uniti o Cina, vi sbagliate: l’Europa ha il potenziale di essere uno dei mercati più importanti. Con l’avvento del 5G, infatti, chi opera in un’azienda agricola potrebbe tranquillamente lavorare solo in ufficio, mentre i robot si dedicano alle attività nel campo. Le nuove frontiere dell’agricoltura 4.0 diventano sempre più tangibili, tant’è che il settore della robotica agricola ha registrato, in questi anni, una crescita di ben 6,3 miliardi. Vedremo quindi nel prossimo futuro cosa ci riserverà questa innovazione tecnologica, e se diventerà alla portata di tutti.
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