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Agnelli – Juventus, si chiude un’era: il discorso di addio del presidente bianconero

di Federico Minelli

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Oggi, in casa Juventus, non è stato un giorno come tanti; difatti, i bianconeri hanno salutato il presidente Andrea Agnelli dopo 13 anni alla guida del club. Difatti, c’è stato un passaggio di consegne tra l’ormai ex presidente e il nuovo esecutivo, che entra ufficialmente in carica, dopo il lungo discorso d’addio della parte uscente…

Agnelli: “Chiusa una pagina importante. Grazie a tutti, fino alla fine”

È un Agnelli emozionato quello che si appresta a enunciare il discorso conclusivo dei suoi tredici anni di presidenza:

Non posso e non voglio nascondere l’emozione che mi anima. Si chiude un capitolo importante della storia della Juventus, mio e di Pavel. Il mio lavoro è sempre stato quello di comprendere e dare la situazione strategica della società”.

Parlando di strategia, non si può non andare a parare verso le cariche ricoperte da Agnelli anche in ambito internazionale:

“Quando ero all’ECA e membro esecutivo dell’UEFA l’analisi era abbastanza chiara. C’era un’insostenibilità del sistema, una non-profittabilità dei club, una polarizzazione verticale e orizzontale, meccanismi di accesso estremamente rischiosi che portavamo alla disaffezione dei tifosi.” 

Un rapporto che con il tempo si è incrinato a causa di alcune decisioni, che comunque non vengono rimpiante e anzi, tuttora perorate:

“Queste proposte venivano formulate da ECA e UEFA insieme, non è mia intenzione ricordare cosa è successo dopo, ma le proposte sono valide ancora oggi. Se avessi voluto mantenere personalmente una posizione privilegiata, all’interno dell’ECA e nella Federazione italiana Giuoco Calcio, non avrei preso quella decisione del 2021 [quella relativa alla Superlega].

Tuttavia, sono convinto che nel calcio servano interventi, altrimenti rischieremo una decrescita del calcio, a favore di un’unica lega dominante, che è la Premier League, che nel giro di anni attrarrà tutto il talento disponibile all’interno del proprio campionato”.

La Juventus e la crescita negli ultimi tredici anni

Andrea Agnelli, nonostante un periodo finale di presidenza piuttosto travagliato, rimane uno dei presidenti di maggior successo della storia bianconera. Durante il discorso sono anche stati menzionati i tanti obbiettivi raggiunti, ma anche i periodi più difficili per la società:

“Voglio ricordare alcuni momenti di questo percorso: lo stadio, la nostra sede, il JTC, il J-Medical, il J-Village, i miglioramenti su Vinovo. Ci sono però stati anche periodi delicati, il calcio scommesse nel 2010, Last Banner, Prisma, alcuni dovranno ancora essere gestite”.

In conclusione, Agnelli ha parlato degli investimenti fatti dalla Juventus nel corso degli anni, e che sul campo hanno portato a risultati da record:

“La prima squadra, le Women, la Next Gen: questi risultati sportivi sono per me motivo di grande orgoglio. Questo non sarebbe stato possibile senza tutte le donne e gli uomini che hanno lavorato qui. Avendo chiuso una parte così importante della mia vita, alla conclusione di questa assemblea voglio voltare pagina, trovarla bianca, e scriverla con passione. È stata una mia decisione personale e con l’assemblea delle società quotate, d’accordo con John Elkann con il quale resta un rapporto molto solido. Grazie a tutti e fino alla fine“.

Da Agnelli a Ferrero: ecco il nuovo CDA

Al termine del discorso del presidente uscente, hanno fatto la loro presentazione i volti nuovi della Juventus: Gianluca Ferrero, nuovo presidente, e Maurizio Scanavino, che ricoprirà il ruolo di amministratore delegato, lasciando quello di direttore generale. Un “governo tecnico”, fortemente voluto da John Elkann per affrontare questa stagione di sfide fuori dal campo nell’anno del centenario della gestione Agnelli.

“Lavoreremo per costruire un futuro della Juventus all’altezza del suo passato. Difenderemo la Juventus in tutte le sedi competenti” – queste le parole del nuovo presidente bianconero, al quale si aggiungono quelle del neo AD: “Obbiettivi e ambizioni non cambiano, in campo e fuori“.

A chiudere il CdA, tre figure di rilevanza nell’ambito dell’economia, del fisco e del diritto: Florianna Vittoria Negri, Laura Cappiello e Diego Pistone. La Juve quindi riparte, con volti nuovi ma di fiducia. E potrebbe non essere finita qui…

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