Talebani (@Shutterstock)
In Afghanistan la situazione politica e sociale sta diventando ogni giorno più difficile. Da quando sono ritornati al potere i Talebani, il 15 agosto del 2021, le donne afghane hanno perso quasi tutti i loro diritti, faticosamente conquistati negli anni. L’ultimo in ordine di tempo, il diritto per le donne di iscriversi all’università, è stato negato nei giorni scorsi, e in molti hanno deciso di reagire.
Come riporta il “The Times of India“, dopo la decisione dei Talebani di escludere le donne dalle università, private e pubbliche, è scoppiata una rivolta anche nel mondo accademico. Oltre 40 professori universitari hanno rassegnato le dimissioni, subito dopo l’annuncio del ministro dell’Istruzione afghano.
La protesta più clamorosa, però, arriva in diretta nazionale. Durante un’intervista su Tolo News, Ismail Meshal, professore dell’Università di Kabul, ha strappato in diretta i suoi diplomi, raggiunti dopo anni di faticoso e costante studio. Il gesto, molto forte, rappresenta una protesta contro il regime talebano, sempre più duro nelle confronti delle donne.
Il prof, palesemente arrabbiato, dopo aver strappato i diplomi ha spiegato al giornalista in studio: “L’Afghanistan non è più un posto in cui fare istruzione. Questi diplomi non mi servono, da quando ci sono i Talebani questo non è più un Paese per l’educazione. Se mia sorella e mia madre non possono studiare non accetterò questo sistema”.
Il video del gesto, condiviso su Twitter dall’ex consigliera del ministro per il reinsediamento afghano, Shabnam Nasimi, è diventato virale nel giro di poche ore. Altre critiche dure per la decisione dei Talebani, arrivano anche da Antonio Guterres, segretario generale delle Nazioni Unite. Su Twitter, Guterres ha scritto: “Le ultime restrizioni imposte dai talebani all’occupazione e all’istruzione di donne e ragazze sono ingiustificabili violazioni dei diritti umani e devono essere revocate. Le azioni per escludere e mettere a tacere le donne e le ragazze continuano a causare immense sofferenze e gravi battute d’arresto al potenziale del popolo afghano”.
Intanto, come in Iran, anche in Afghanistan sono scoppiate delle rivolte in tutto il Paese. Ragazzi e ragazze di tutte le età sono scesi in piazza nelle ultime settimane, chiedendo i diritti ingiustamente revocati. Non si è fatta attendere la reazione del Governo, che ha reagito duramente alle proteste, arrestando centinaia di manifestanti.
Un clima sempre più difficile, per un Paese sempre più in balia dei Talebani.
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