Talebani (@Shutterstock)
Ormai più di un anno fa i talebani hanno preso il potere in Afghanistan, in seguito al ritiro delle truppe americane da un’occupazione militare pluridecennale del Paese. Gli esponenti del Governo talebano, all’epoca, si erano dichiarati più “aperti” e moderati rispetto al passato; nonostante ciò però, negli ultimi mesi è diventato sempre più evidente come il conservatorismo religioso e l’attuazione della sharia si siano riaffermati senza mezze misure, riportando indietro l’Afghanistan di decenni. Ma di recente il Governo ha preso una decisione piuttosto controversa circa l’istruzione delle donne…
Le donne, le principali vittime della legislazione talebana, hanno visto nell’ultimo anno un climax ascendente di privazioni e limitazioni delle libertà personali; a partire dall’imposizione dell’hijab o burqa fino al divieto di frequentazione delle scuole superiori e delle palestre. Come riportano TGCOM24 e ANSA, Neda Mohammad Nadim, il Ministro dell’Istruzione superiore, noto per la sua condotta religiosa intransigente, ha aggiunto un altro ostacolo ai diritti civili, impedendo alle donne di ambire a un’educazione universitaria. Nel comunicato che il Ministro ha spedito a tutte le università pubbliche e private, si legge: “Vi informiamo di mettere in opera l’ordine di sospensione dell’educazione delle donne fino a nuovo ordine”.
Alla luce di questo ulteriore gesto di chiusura delle autorità, gli Stati Uniti hanno reagito con una condanna nei confronti del regime talebano; il portavoce del dipartimento di Stato americano Ned Price ha infatti rilasciato il seguente comunicato:
“I talebani devono aspettarsi che questa mossa, che va contro gli impegni che hanno assunto ripetutamente e pubblicamente nei confronti del proprio popolo, comporterà costi concreti per loro […] gli Stati Uniti non possono avere una relazione normale con i talebani se prendono decisioni del genere”.
Questo divieto rappresenta la morsa definitiva nei confronti di qualsiasi ambizione o miglioramento sociale delle donne in Afghanistan. Come riporta l’ANSA, erano migliaia le ragazze che nei mesi precedenti avevano sostenuto gli esami di ammissione per accedere al sistema universitario; tuttavia, da ora sarà totalmente impossibile entrarvi, così come ricevere l’educazione superiore.
Come riporta “La Stampa“, al momento sono in corso diverse proteste a Kabul; molte ragazze afghane sono scese in piazza gridando a gran voce lo slogan “O tutte o nessuna“. Insieme alle vittime di questa imposizione del Governo, si sono uniti anche dei docenti e dei ricercatori universitari, nonostante il clima oppressivo del regime. Al coro di protesta si è anche associato l’ex Presidente dell’Afghanistan, Hamid Karzai, il quale ha chiesto ai talebani di riaprire le scuole e le università alle ragazze.
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