di Redazione NCI
L’imprenditore Eddie Jordan , fondatore e direttore della scuderia Jordan Grand Prix, che ha gareggiato in Formula 1 dal 1991 al 2005, si è spento nella sua casa a Città del Capo. L’annuncio è stato dato dalla famiglia attraverso una dichiarazione che recita:
Si è spento serenamente, circondato dalla famiglia, a Città del Capo nelle prime ore del 20 marzo 2025, all’età di 76 anni, dopo aver lottato per 12 mesi contro una forma aggressiva di cancro alla prostata”.
Uno degli ultimi garagisti
Eddie Jordan è stato uno degli ultimi garagisti. Il termine indicava quelle piccole scuderie britanniche che riuscirono, in particolare tra gli anni ‘70 e ‘80, a competere con i grandi marchi automobilistici. Nato a Dublino il 30 marzo 1948, iniziò a lavorare per la Bank of Ireland come impiegato presso la loro filiale a Mullingar. Tornato a Dublino acquistò un kart e iniziò a correre, vincendo nel 1971 il campionato irlandese di kart. Nel 1974 passò alla Formula Ford e nel 1975 alla Formula 3 ma nel 1976 un infortunio alla gamba sinistra lo costrinse a sospendere le attività. Dopo la guarigione passò alla Formula Atlantic e nel 1979 gareggiò in Formula 2 e fece alcuni test per la McLaren. Come manager iniziò in Formula 3 con l’Eddie Jordan Team e partecipò anche al campionato europeo di Formula 3000.
L’arrivo in Formula 1
Nel 1991 Jordan intraprese il grande salto in Formula 1, passando dall’Eddie Jordan Team al Jordan Grand Prix. Nell’anno del debutto in Formula 1, costretto a sostituire Bertrand Gachot, arrestato per aver usato contro un tassista uno spray urticante illegale, si affidò all’esordiente Michael Schumacher : dopo una sola gara attirò le attenzioni della Benetton Formula, che lo ingaggiò subito. Nel 1999, Jordan raggiunse il suo apice in F1 finendo terzo nella classifica costruttori. Da lì la scuderia iniziò a crollare: fu costretto a passare ai motori Cosworth, poco performanti all’epoca. Dopo poco tempo lo sponsor principale abbandonò la scuderia e si resero necessari molti tagli di spesa. Nel 2001 poi Jordan portò in tribunale Vodafone per una rottura di un accordo di sponsorizzazione del valore di 150 milioni di dollari, ma perse la causa creando altri problemi. Nonostante il poco successo come scuderia, Eddie Jordan fu uno dei miglior talent-scout della storia, facendo debuttare, oltre al già citato Schumacher, anche Rubens Barrichello e Eddie Irvine.
La lotta con la malattia
Eddie Jordan aveva rivelato qualche tempo fa di essersi ammalato di un cancro alla vescica e alla prostata, che nel tempo si era diffuso anche alla colonna vertebrale e al bacino. Nonostante questo però, come si legge nel messaggio della famiglia:
ha lavorato fino all’ultimo, avendo comunicato il giorno di San Patrizio, le sue ambizioni per il London Irish Rugby Football Club, di cui era diventato da poco patrono.
Ci lascia un importante pezzo di storia della Formula 1, non tanto nelle vittorie, ma in ciò che ha portato negli sport motoristici.
© RIPRODUZIONE RISERVATA