di davide gerace
Il 17 dicembre può sembrare un giorno qualunque ma rappresenta, per certi versi, una data storica. Esattamente 119 anni fa, nel 1903 i due fratelli statunitensi Orville e Wilbur Wright, fecero volare il “Wright Flyer“, il primo aereo della storia…
Gli esperimenti falliti
Dal XIX secolo in poi, aumentò la voglia di sperimentare qualcosa di nuovo, realizzare una macchina in grado di volare, ma gli esperimenti in giro per il mondo furono tantissimi e quasi tutti fallimentari. Tra i progetti più ambiziosi ricordiamo quello dello statunitense Hiram Maxim, inventore della mitraglietta, che iniziò a dedicarsi a progetti d’aereonautica; nel 1894 provò a far volare un biplano dotato di due motori vapore, riuscendo a far sollevare in aria il prototipo per un brevissimo tratto, per poi vederlo tornare a terra.
Famoso è anche il prototipo realizzato dallo scienziato Samuel Pierpont Langley; lo statunitense, grazie ai fondi ricevuti dagli Stati Uniti, provò a lanciare per ben due volte la sua “creatura”, il “Great Aerodrome“. Il primo tentativo, avvenuto il 7 ottobre del 1903 fallì, mentre il secondo avvenne pochi mesi più tardi, l’8 dicembre del 1903, pochi giorni prima del primo volo dei fratelli Wright. Anche la seconda prova fu però un buco nell’acqua, con il mezzo che si alzò di diversi metri da terra ma solo per un periodo brevissimo, prima di schiantarsi al suolo.
Gli oltre 700 esperimenti e il successo dei fratelli Wright
Tra i tanti esperimenti del periodo possiamo trovare anche i tantissimi tentativi, di cui molti falliti, dei celeberrimi fratelli Wright. Si stima che prima del “Wright Flyer” i due ingegneri abbiano svolto oltre 700 esperimenti.
Tra questi troviamo l’aliante costruito e testato nel 1902, il più efficiente rispetto ai suoi predecessori; i fratelli Wright aggiunsero al velivolo un sistema aggiuntivo di controllo laterale, basato sul movimento delle derive verticali, che divennero in effetti dei veri e propri timoni. Durante la prova di volo, l’aliante rimase in area per 26 secondi, compiendo una planata di 200 metri.
Il passo successivo fu quello che divenne a tutti gli effetti il primo volo della storia; i due ingegneri si affidarono al loro assistente Charlie Taylor per la progettazione e la costruzione di un motore a scoppio per il proprio velivolo. Il nuovo prototipo aveva una struttura uguale a quella dell’aliante del 1902, ma si differenziava per le eliche, la rotaia su cui rullava con poco attrito il velivolo prima di decollare e appunto, il motore a scoppio. Orville e Wilbur Wright finirono di costruire il velivolo nel settembre del 1903.
Nei mesi successivi i due fratelli ebbero diversi problemi con il motore e con gli alberi delle eliche, che vennero in seguito costruiti in acciaio. Prima del tentativo finale, ci furono altre tre prove, tutte fallite, ma per fortuna senza conseguenze né per il biplano, né per il pilota. Il 17 dicembre, tre giorni dopo l’ultima prova, Orville si mise ai comandi dell’aeroplano e si posizionò a Kill Devil Hills; dopo aver fatto scaldare il motore, l’aereo rullò in avanti accelerando al massimo, fino a staccarsi definitivamente da terra.
Il velivolo rimase in volo per 12 secondi, percorrendo 36 metri. Come scrisse Orville in seguito, quel volò fu “incerto, ondeggiante e traballante… ma fu finalmente un vero volo e non una semplice planata“. Nel corso della stessa giornata, i fratelli Wright fecero altri tre esperimenti e nell’ultimo, il velivolo rimase in area per 59 secondi, coprendo una distanza di 260 metri; si tratta di piccoli voli che rappresentarono una base di partenza per i successivi esperimenti dei fratelli Wright, e ovviamente, per la costruzione degli attuali arei.
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