di Lorenzo Scorsoni
L’Italia è da sempre considerata sinonimo di “buon cibo” nel mondo. Con l’insieme della sua diversità, la cucina rappresenta un vero e proprio tratto culturale della nostra Nazione. Il grande numero di usi e tradizioni che influenzano la nostra cucina è infatti un caso quasi unico al mondo, tanto da renderci orgogliosi difensori del nostro buon mangiare. Per questo motivo, nelle ultime ore, il Governo ha proposto e approvato la candidatura della cucina italiana come patrimonio UNESCO.
Cucina italiana candidata patrimonio UNESCO
Stando all’ANSA, la proposta arriva dai Ministri dell’Agricoltura Francesco Lollobrigida e della Cultura Gennaro Sangiuliano. Il largo consenso ha permesso alla cucina italiana di giungere all’attenzione dell’UNESCO, ma l’iter potrebbe richiedere ancora un paio d’anni per l’approvazione.
Il dossier consegnato all’UNESCO chiede l’iscrizione della cucina italiana alla Lista rappresentativa dei patrimoni culturali immateriali dell’umanità dell’Unesco. Figura anche la definizione della stessa cucina come:
“Un insieme di pratiche sociali, riti e gestualità basate sui tanti saperi locali che, senza gerarchie, la identificano e la connotano. Questo mosaico di tradizioni riflette la diversità bioculturale del Paese e si basa sul comune denominatore di concepire il momento della preparazione e del consumo del pasto come occasione di condivisione e di confronto”.
Il dossier vede la firma di Pier Luigi Petrillo, professore della LUISS, che già in passato ha preparato le richieste per approvare altri tratti culturali all’Unesco, come la Dieta Mediterranea e i pizzaioli napoletani.
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