di Gianmichele Trotta
Stanno facendo discutere le dichiarazioni di Fabrizio Balassone, il capo servizio struttura economica della Banca d’Italia; il dirigente ha infatti reso noti i dati di una ricerca condotta due anni fa dall’Istituto di cui è portavoce. Secondo i dati raccolti, ai commercianti costerebbe di più il contante rispetto alle carte di credito e altri mezzi elettronici per i pagamenti; i motivi sarebbero principalmente legati alla sicurezza della valuta…
Convengono i pagamenti tramite Pos rispetto ai contanti?
Anche i contanti hanno dei costi; questo è quanto ricordato dal capo servizio struttura economica di Bankitalia al Parlamento. Il Sole 24 Ore riprende le dichiarazioni del dirigente, il quale precisa che, in particolare, questi costi sarebbero maggiori per i contanti se proporzionati al valore della transazione. I dati utilizzati da Balassone fanno riferimento alla ricerca pubblicata da Bankitalia nel 2020 e condotta tra il 2009 e il 2016.
Come è possibile rilevare dalla ricerca, il costo delle transazioni avvenute tramite contanti sembra essere maggiore rispetto ai ricavi ottenuti dagli stessi; ciò dipenderebbe dagli elevati oneri legati alla sicurezza del contante. Questi costi sono variabili però, e riguardano soprattutto furti, trasporto valori e assicurazioni, come ricordato da Balassone durante il suo intervento:
“Con riferimento agli oneri legati alle transazioni effettuate mediante strumenti di pagamento elettronici è opportuno ricordare che anche il contante ha costi legati alla sicurezza, come quelli connessi con furti, trasporto valori e assicurazione. Le nostre stime relative al 2016 indicano che, per gli esercenti, il costo del contante in percentuale dell’importo della transazione è superiore a quello delle carte di debito e credito”.
La nota di Confesercenti e Confcommercio
Pronta è stata anche la risposta di Confesercenti e Confcommercio che, come riporta Ansa, concordano sul fatto che i costi di gestione del contante riportati nella ricerca siano più un aspetto “macro”; per i piccoli esercenti infatti, maggiori perdite potrebbero derivare da eventuali rapine o banconote false.
Per le due associazioni, su alcune categorie di commercianti come tabaccai o giornalai, che effettuano quindi transazioni molto piccole, “i margini sono talmente bassi che rischiano di essere erosi dagli oneri delle carte”. Un’ipotetica soluzione proposta potrebbe essere quella di ridurre o addirittura azzerare le commissioni su determinate tipologie di esercizi e prodotti…
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