di Redazione NCI
In questa rubrica bimensile andremo ad analizzare la storia di Dark Souls direttamente dalla lingua madre. In ogni articolo ci saranno informazioni sulla lore, traduzioni e la storia di un Boss. Seguiremo l’avventura su Twitch di Sabaku e Cydonia spiegando i dettagli e le curiosità a riguardo. Per rimanere aggiornati su questa rubrica continuate a seguire Nasce, Cresce, Respawna.
Una breve e doverosa premessa: il format che seguiremo
Il ritorno in auge nella community italiana di Dark Souls è sicuramente merito di uno dei format più interessanti che vengono condivisi ad oggi su Twitch. Stiamo parlando della Run Veterana che gli streamer Francesco Cilurzo in arte Cydonia e Michele Poggi in arte Sabaku no Maiku stanno intraprendendo.
Nei loro canali ha luogo un progetto dove Cydonia, viene guidato attraverso la saga di Dark Souls dal suo Virgilio: Sabaku. La giusta predisposizione dell’allievo, l’esperienza del maestro e la passione che entrambi dimostrano, si rispecchia nel successo del loro format.
Andremo a seguire le vicende dei due streamer fornendovi, in base al loro stato di gioco, informazioni, curiosità e traduzioni a riguardo. In tal modo ci teniamo ad esservi utili, preparandovi “i pop corn” per farvi godere a pieno l’esperienza visiva e di gioco.
Il Team che si occuperà delle traduzioni e delle contestualizzazioni culturali di Dark Souls
I segni (kanji) utilizzati dai giapponesi tendono ad essere vaghi e, molte volte, sembrano indicare più concetti anche diversi tra loro. Se vogliamo comprenderli è quindi necessario capire sia il contesto che eventuali rimandi alla cultura giapponese.
Per offrire il miglior contenuto possibile abbiamo richiesto la preziosissima collaborazione di Mirko la Marca. Co-autore dell’Anima Oscura III e traduttore ufficiale di Sabaku, conosciuto nella community italiana per i suoi numerosi lavori di traduzione dei titoli FromSoftware ed ogni tanto offre il suo aiuto durante la stessa Run Veterana.
Come se non bastasse ci serviremo anche di una seconda traduzione, grazie a Giulia Scacco, laureata in lingue orientali che ci fornirà ulteriore materiale. Con il duplice controllo potremo avere una visione dei fatti più oggettiva e non deviata da errori di traduzione.
Con ciò non intendiamo denigrare il lavoro di traduzione ufficiale che, nonostante molti errori evidenti, risulta comunque apprezzabile. In questi casi, gli errori sono abbastanza comuni soprattutto quando si va a tradurre da una lingua complessa come il giapponese. Senza contare che, nel settore videoludico, i traduttori non sono tenuti a conoscere il contesto dei testi di cui si devono occupare e questo è causa di ulteriori errori o inciampi.
Il giapponese come punto di riferimento
Il Giapponese è una lingua particolare, composta da ben tre categorie di segni: l’Hiragana (l’alfabeto base), il Katakana, l’alfabeto usato per scrivere i termini di origine straniera, ad esempio [ダークソウル Dāku Souru – Dark Souls], e i Kanji. Questi ultimi sono il principale motivo del perché questa lingua è così singolare, specialmente davanti alla nostra ottica Occidentale.
Ereditati dalla cultura cinese fin dai tempi antichi, i Kanji giapponesi indicano idee, oggetti, luoghi, elementi, nomi ecc. Alcune volte, un solo Kanji può avere addirittura più significati in base al contesto in cui viene usato e, altre volte ancora, può comunicare concetti che sono completamente estranei a noi abitanti dell’Ovest. Per questo motivo, molto spesso è difficile produrre degli adattamenti delle opere giapponesi che siano totalmente fedeli alle opere originali.
Nel caso dei titoli prodotti da FromSoftware, questo fattore aumenta esponenzialmente, visto che la lore di questi titoli è frammentata e narrata con un velo di mistero. Dunque, per comprendere meglio la lore di Dark Souls, è necessario guardare al testo originale.
La Stagnazione: una traduzione da cui partire
Nonostante questa lunga ma doverosa introduzione, non intendiamo di certo lasciarvi a bocca asciutta e vogliamo già intavolare una base su cui discutere. La “stagnazione”, oltre ad essere la nuova parola preferita di Cydonia, è anche il punto di inizio da cui partire per comprendere l’evoluzione degli eventi.
Il concetto di stagnazione temporale è la base da cui partiremo per poter comprendere la storia e la lore di Dark Souls. Tutto il mondo di gioco è influenzato da questo processo che, come vedremo nel tempo, è fortemente caratterizzante dello stile di Miyazaki.
Analizziamo il verbo utilizzato per descrivere la stagnazione all’interno del dialogo originale di Solaire:
淀んで (yodonde) forma in -te di 淀む (yodomu).
Significa: Stagnare, sedimentare, depositare.
Questo concetto, da noi Occidentali tradotto con l’aggettivo “convoluted”, in italiano viene usato il termine “distorto”. Ha un significato completamente diverso nella lingua originale di Dark Souls. È molto diverso anche il suo peso non soltanto sulla meccanica di evocazioni e invasioni del titolo, ma in generale sulla lore stessa.
Con “convoluted”, la community internazionale ha sempre inteso il tempo come qualcosa di caotico e senza logica. Questa visione, davanti agli occhi del fandom, è sempre risultata come una soluzione pigra per giustificare le apparenti strambe idee dell’autore.
Tant’è che molte teorie – che scopriremo essere erronee – prendono addirittura in considerazione l’idea dei Multiversi e dei mondi paralleli! In originale, tuttavia, non vi è niente di tutto ciò. Difatti, nel testo giapponese, il tempo non è né distorto, né “convoluted”, ma “stagnante”.
Le terribili conseguenze della stagnazione in Dark Souls
Nell’ultimo capitolo, però, il tempo non è l’unica cosa a stagnare: torturato da un’innaturale prolungamento della Prima Fiamma. Il mondo stesso sta iniziando a subire questo terribile fenomeno e, al tramonto di Lothric e dell’Era del Fuoco, possiamo vedere i suoi effetti su altre cose.
Lo spazio è la prima cosa che vediamo essere influenzata da questo processo. Le terre “convergono” (“arenano”, in JAP) verso Lothric. Questo processo raggiungerà presto il suo culmine nel futuro, rappresentato dall’area Cumulo di rifiuti (“Deriva” in JAP). È proprio per questo motivo che, nel gioco, possiamo ritrovare l’iconica città di Anor Londo di DS1 e le Rovine del Picco Terrestre di DS2.
Le anime, a differenza del primo e del secondo capitolo, si sono ormai raffreddate e non contengono quasi più calore. Le poche anime che ancora posseggono del calore vengono chiamati Braci e noi Unkindled (“Ceneri senza fuoco” in JAP) le cerchiamo per mantenerci caldi e vivi. Persino i corpi risentono della stagnazione, diventando pietra o ceneri.
Ma anche l’Oscurità che, nella successiva era, sarebbe dovuta essere la regina incontrastata, è diventata vittima di una stagnazione perenne, al punto tale che sta lentamente culminando nella sua forma più logora: le Profondità.
Conclusioni, fonti e… Gundyr, Giudice della Cenere!
Le traduzioni utilizzate appartengono al dialogo di Solaire:
“Questo è un posto completamente strano. Lo scorrere del tempo sta stagnando e ci sono persino leggende di cento anni fa che vanno e vengono. È tremendamente instabile, tutto cambia rapidamente.”
Descrizione della Pietra arancione di pirofillite (oggetto online):
“Nella terra di Lordran, dove lo scorrere del tempo è stagnante, questo è un modo che hanno i non morti per sostenersi a vicenda… o per ingannarsi tra di loro.”
Descrizione della Spada a Spirale:
“Spada a spirale mancante del santuario, non può essere usata come arma. Inserendola nel foro del falò del santuario, riacquista il suo potere e permette di viaggiare tra i falò. La spada può essere data soltanto alla Cenere scelta. Il giudice divenne il suo fodero e attese le Ceneri.”
Per concludere in bellezza ecco a voi ecco alcune informazioni sul primo boss di Dark Souls 3!
di Marco Bilato
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