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“Chainsaw Man”, la recensione del sesto episodio: Uccidete Denji

di Andrea Antinori

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È finalmente arrivato l’anime di “Chainsaw Man“, uno dei prodotti più attesi nel panorama dell’animazione. Tratto dall’omonimo manga di Tatsuki Fujimoto, sarà diviso in due cour separati, ognuno da 12 episodi. Le animazioni sono a cura dello studio MAPPA e gli episodi andranno in onda solo su Crunchyroll.

Chainsaw Man: Uccidete Denji

Il sesto episodio adatta i capitoli dal 15 fino ad una parte del 18. I membri della sezione speciale 4 della pubblica sicurezza si trovano ancora bloccati nell’infinito ottavo piano per colpa del potere del diavolo Eternità. Quindi, senza un’apparente via d’uscita, c’è chi inizia ad andare in paranoia e chi invece cerca di rimanere calmo, in cerca di una soluzione. E questa arriva, direttamente dal diavolo che li ha intrappolati: l’unico modo è uccidere Denji.

 

Chainsaw Man

Chainsaw Man, episodio 6: la recensione

Rimane costante il comparto tecnico di “Chainsaw Man“, con animazioni classiche di altissimo livello e CGI utilizzata male. Anche se, quest’ultima, è stata utilizzata di meno rispetto agli altri episodi, andando a dare fastidio davvero raramente. D’altro canto le animazioni “disegnate” continuano ad alzare l’asticella. Qui più che mai si può apprezzare davvero l’enorme lavoro fatto da MAPPA. Rende particolarmente bene il personaggio di Himeno, grazie agli occhi (o meglio, all’occhio) e al movimento di capelli, realizzato davvero a regola d’arte. Punto a favore anche per la realizzazione del Diavolo Eternità. Il suo design (molto simile a quello delle maledizioni di Jujutsu Kaisen), rende decisamente bene con lo stile di MAPPA.

Non è presente molta azione, ma c’è invece una tensione palpabile. Per via della situazione creata dal diavolo, si creano dei disaccordi tra il gruppo di Devil Hunter, che porta ad una escalation nel finale della puntata. Protagonisti dell’episodio sono decisamente Aki e Himeno ed il loro rapporto. Un’amicizia legata dal lavoro, e che si sa non durerà a lungo, proprio per colpa dello stesso mestiere che li ha fatti conoscere. Rimangono la violenza e il gore, proprio come nel manga; buono anche il pacing, dato che sono riusciti ad animare tre capitoli un solo episodio.

La opening è a cura di Kenshi Yonezu e si chiama “Kick Back“; la ending invece, che ricordiamo essere diversa per ogni episodio della serie, è “Rendezvous” di Kanaria.

 

Pro

  • Animazioni classiche che continuano ad aumentare di qualità;
  • Nessuna censura a violenza e sangue;
  • Ottimo Pacing.

Contro

  • La CGI che stona troppo in alcune scene, anche se è presente un minimo di miglioramento nella gestione.

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