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Superlega: continua il braccio di ferro tra UEFA e A22 Sports

di Federico Minelli

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Si sono incontrati, nella mattinata di martedì 8 novembre, il comitato UEFA e Bernd Reichart, CEO di A22 Sports, società che sostiene il progetto Superlega. Quella che doveva essere una finestra di dialogo sembra però sbarrata, con l’organo di governo del calcio europeo che rimane fermo sulla propria posizione. Vediamo però nel dettaglio che cosa è successo durante l’incontro.

L’UEFA non cambia idea: secco “no” a Bernd Reichart per la Superlega

Al termine dell’incontro l’UEFA ha rilasciato un comunicato, confermando la ferma opposizione a questo progetto:

“Oggi a Nyon, l’UEFA ha accolto una richiesta di incontro di A22, società commerciale privata, offrendole la possibilità di rivolgersi a tutte le autorità rappresentative del calcio europeo. I vertici UEFA, guidati dal presidente Ceferin, alti rappresentanti di leghe, club, giocatori e tifosi, hanno ribadito che l’opposizione all’autoproclamata Superlega rimane ferma come ad aprile 2021“.

Sempre nella nota della UEFA si legge come il comitato sia rimasto sorpreso dalle parole di Reichart; spiazzando i presenti infatti, il CEO di A22 Sports ha affermato di non rappresentare nessun club, e nemmeno quelli che sostengono apertamente la Superlega.

A22 Sports-UEFA: un botta e risposta che sembra destinato ad andare avanti

Non si è fatto attendere il resoconto dell’altro partecipante dell’incontro, Bernd Reichart, che con un video su Twitter ha fornito un aggiornamento:

“L’incontro è durato tre ore, con molte parti interessate. La conversazione è stata molto aperta ed onesta, siamo d’accordo sul fatto di essere in disaccordo. Il prossimo passo sarà di continuare a cercare il dialogo con i club e con il mondo del calcio“.

L’UEFA ha poi risposto senza troppi peli sulla lingua:

Chiedono un dialogo ma non hanno nulla da dire. Il momento del vero dialogo sarà domani, quando a Nyon si terrà il Convegno sul futuro del calcio europeo. Federazioni, club, leghe, giocatori, tifosi, agenti, amministratori e allenatori si riuniranno per discutere i veri problemi del calcio, non per convincere banchieri con idee che mettono a rischio il futuro del gioco più amato al mondo“.

Un incontro che, dunque, sembra tutt’altro che conciliatorio e aperto al dialogo: le posizioni sembrano distanti anni luce, ma c’è una data da segnare sul calendario. È il 18 dicembre, giorno in cui la Corte di Giustizia Europea esprimerà il proprio parere: l’UEFA può essere considerata un monopolio? Ricordiamo infine che questa condizione, in Europa, non è ammessa…

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