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Vaccino Novavax, confermata miocardite possibile effetto collaterale

di Gianmichele Trotta

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Nuova raccomandazione da parte dell’Agenzia europea per i medicinali (EMA) a Novavax circa le controindicazioni del suo vaccino anti-covid. L’EMA ha infatti richiesto alla casa farmaceutica di fare chiarezza sui possibili effetti collaterali procurati dalla inoculazione del virus. Novavax risponde che farà del suo meglio per adempiere a questo dovere e che lavoreranno “con le autorità di regolamentazione competenti”. Nonostante tutto, il vaccino “vecchio stampo” rimane un flop in Europa: ecco perché.

I possibili effetti collaterali

Stando a quanto riportato da ANSA, sembra che, dopo l’assunzione del vaccino di Novavax, possano verificarsi casi di miocarditi e pericarditi. Ad affermarlo è lo stesso Comitato di vigilanza sui rischi dei farmaci dell’Ema (Prac). Quest’ultimo ha recentemente pubblicato sul proprio sito un’informativa che raccomanda a Novavax di inserire tra le informazioni allegate prima della somministrazione del vaccino anche queste controindicazioni.

Alla base di questa decisione c’è un piccolo numero di casi di miocarditi e pericarditi che sono stati segnalati alle autorità. L’EMA, però, non è l’unica ad aver pubblicato questo avviso. Già la Food and Drug Administration statunitense aveva sottolineato un possibile rischio di infiammazione cardiaca lo scorso giugno. A queste avvertenze la Novavax risponde; SkyTg24 riporta le seguenti dichiarazioni:

Lavoreremo con le autorità di regolamentazione competenti per garantire che le informazioni sul nostro prodotto siano coerenti con la nostra interpretazione comune dei dati in arrivo“.

Il “flop” Novavax

Novavax, col suo vaccino Nuvaxovid, aveva promesso un vaccino che utilizzasse una tecnologia più consolidata, a differenza degli altri attualmente sul mercato, e quindi più testata e sicura. Vaccini anti-covid come Pfizer o Moderna si basano sulla nuova tecnologia che utilizza la proteina RNA. Il Nuvaxovid, invece, utilizza una tecnologia studiata da decenni e che è stata usata per combattere l’influenza e altre malattie come l’epatite B.

Tutto questo però sembra non bastare a coloro che erano scettici del vaccino e aspettavano una cura alternativa. Novavax fino ad ora ha somministrato solamente circa 250.000 dosi. Numeri piuttosto bassi in confronto alle milioni di dosi inoculate da altre case farmaceutiche. È probabile che queste nuove controindicazioni rendano ancora più scettici chi già lo era e portino a maggiori perdite per la casa farmaceutica statunitense.

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