di Gabriele Nostro
La crisi di Governo, l’ennesima della storia italiana recente, è ormai consolidata. Draghi si è dimesso ufficialmente e il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha sciolto le Camere, indicendo le nuove elezioni il 25 settembre. Così, i partiti iniziano a strutturare i programmi d’insediamento e d’operazione per il prossimo futuro del Parlamento. C’è inoltre chi, per il posto di Primo Ministro, ambisce a un “Draghi bis” e chi, invece, mira a una riformulazione degli equilibri con un cambio di capo e di rotta. Di seguito il resoconto di un sondaggio condotto da Termometro Politico, e riportato da Affaritaliani.it, idealizzante l’andamento delle vicine elezioni.
Corsa al parlamento, nessuna netta maggioranza
Ai vertici dei “supportati” vi sono i partiti Fdi e Pd; entrambi hanno lievitato ultimamente i loro consensi, raggiungendo rispettivamente le quote 23,7% e 22,7%. Seguono, più in basso, le forze politiche che hanno voluto e indotto la caduta del Governo. Perdono fiducia, accettazione e punti percentuali la Lega (15,4%), il M5S (11,9%) e Forza Italia (7,6%).
Invariata la stasi di Azione/+Europa (4,3%). Italia Viva (2,5%), in pareggio con i Verdi/Sinistra Italiana (2,5%), supera di poco Italexit (2,4%). Sulla soglia delle due unità si piazzano il Partito Comunista (1,8%), l’Unione Popolare (1,3%) e l’Alternativa per l’Italia (1%).
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