di Antonio Stiuso
Un uomo di 40 anni, fingendosi un medico, agganciava sul web le ragazze e le induceva all’anoressia e all’autolesionismo. L’ uomo, che avrebbe anche precedenti per pedopornografia, si faceva chiamare “Coach Pro-Ana” e chiedeva foto delle ragazze promettendo dei regali in cambio.
Coach pro anoressia
Stando a quanto riportato da TGCOM24, la polizia di Stato ha identificato un uomo che, all’interno di un gruppo social, spingeva le ragazze all’anoressia fingendosi medico. L’uomo in questione si faceva chiamare “Coach Pro-Ana“. Sarebbe un libero professionista di 40 anni già condannato per pornografia minorile, che si fingeva medico sui social pur non avendo conseguito nessun titolo di studio.
Coach Pro-Ana ha conquistato la fiducia di decine di minorenni e in seguito consigliava alle ragazze adescate di non assumere più di 500 calorie al giorno, di farsi docce gelate per stimolare l’organismo ad un maggiore dispendio energetico e ad atti di autolesionismo; una volta raggiunti i risultati desiderati, chiedeva alle piccole vittime di documentare i “progressi” attraverso video e foto.
Operazione “Free Angels”
Le forze dell’ordine sono riuscite ad arrivare al fantomatico “Coach Pro-Ana” grazie alla denuncia di una quindicenne. La ragazza è ricoverata da mesi per disturbi del comportamento alimentare e patologie conseguenti ad atti anticonservativi. Questo perché l’adescatore avrebbe incoraggiato la ragazzina per mesi ad effettuare pratiche autolesioniste, spingendola a procurarsi dei tagli sul corpo e obbligandola a documentare il risultato dei digiuni e delle lesioni stesse. A seguito della segnalazione, gli specialisti della polizia postale di Trieste e Udine sono riusciti ad arrivare al profilo social dell’uomo che aveva agganciato la minorenne, e come lei tante altre, dopo averne conquistato la fiducia.
I risultati raggiunti dagli investigatori hanno portato all’emissione di un decreto di perquisizione, eseguito il 9 giugno dalla polizia postale. Durante la perquisizione informatica sui dispositivi dell’indagato sono state rinvenute altre chat di interesse investigativo; su un nuovo profilo social, infatti, l’uomo aveva già agganciato altre minorenni alle quali aveva dato gli stessi “consigli”. Grazie alla giovane, che ha trovato la forza di denunciare l’accaduto, è stato possibile, quindi, risalire al 40enne che è stato prontamente denunciato.
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