di Tommaso Bersanetti

Quando si tratta di entrare in stadi o palazzetti rinomati se ne sentono di tutti i colori. Piani ingegnosi, idee surreali ma questa forse le supera tutte. Il luogo in questione è il Chase Center di San Francisco, che ospita i match NBA dei Golden State Warriors, dove un uomo è riuscito a entrare nel palazzetto fingendosi… uno dei giocatori della squadra di casa! Andiamo a scoprire nel dettaglio cos’è successo.

NBA, gemelli separati alla nascita o clamoroso abbaglio?

Dawson Gurley, anche noto come “Fake Klay”, è famoso tra i tifosi dei Golden State Warriors per la sua somiglianza con Klay Thompson, guardia tiratrice della squadra NBA.  Evidentemente però, la security dei sei volte vincitori del titolo non era a conoscenza, fino a ieri, dell’identità del presunto sosia. Lunedì mattina infatti, come riportato da La Gazzetta dello Sport, Gurley si è presentato all’ingresso del palazzetto per entrare in campo ad allenarsi qualche ora prima del quinto incontro valido per le NBA Finals tra Warriors e Boston Celtics.

Non riconoscendo il viso nascosto con il cappuccio, la sicurezza ci è cascata in pieno e ha permesso a “Fake Klay” di allenarsi per ben dieci minuti su uno dei parquet più importanti d’America. Dopo la scoperta dell’inganno, Gurley è stato cacciato e bandito a vita dal Chase Center. Il video dell’infiltrazione del sosia all’interno del palazzetto però è diventato subito virale guadagnando milioni di visualizzazioni sui social per un uomo che è da anni una vera e propria star del web.

We are ready. pic.twitter.com/Eh953yw7s8

— Klay Thompson’s Burner (@iKlayThompson) June 13, 2022

Chi è Dawson Gurley, una “quasi somiglianza” diventata virale!

Per Steve Kerr, allenatore dei Golden State Warriors, vedere Dawson Gurley per la prima volta è stato come vedere Klay Thompson ma… con qualche panino di troppo nello stomaco! Eppure il sosia della guardia dei sei volte campioni NBA è ben nota ai tifosi e anche sul web, dove per anni le sue apparizioni al Chase Center hanno raccolto milioni e milioni di visualizzazioni. Ora il “gemello” di Thompson vuole provare lo stesso metodo anche al TD Garden, palazzetto dei Celtics. Riuscirà nel suo intento?

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