di Enrico Tiberio Romano
Il mese di giugno in tutto il mondo è il Pride Month, manifestazione nata per celebrare la cultura e i diritti della comunità omosessuale e LGBTQ+. Questa ricorrenza ha ormai più di 50 anni ed è spesso accompagnata da parate ed eventi di ogni tipo.
L’importanza del Pride Month e le sue radici storiche
Dal 28 giugno 1970, data del primo gay pride a New York, ad oggi sono passati più di 50 anni ma il movimento e moltissime persone continuano la loro battaglia per i diritti, che ancora non si è esaurita.
“Migliaia di giovani omosessuali uomini e donne da tutto il nord-est marciarono da Greenwich Village a Central Park proclamando la nuova forza e orgoglio delle persone gay” scrisse il New York Times all’epoca.
“Il primo NYC Pride fu un successo oltre ogni tipo di immaginazione. Fu tramite di un potente messaggio sia ai gay sia agli eterosessuali, ossia che c’era un movimento di massa” ha spiegato all’ANSA il giornalista Eric Marcus.
La marcia del’70 rappresentò un evento di svolta e la prima rivendicazione di diritti ed importanza politica. Da allora molte cose sono cambiate, esponenti della comunità lgbt ricoprono ruoli di rilievo in aziende importanti, hanno intrapreso carriere in politica e possono sposarsi. Benché la situazione sia decisamente migliorata rispetto a quegli anni, molte comunità oggi vedono i loro diritti negati, come accade in Polonia dove il governo ha portato avanti delle politiche molto restrittive in materia.
Rimane al centro del dibattito pubblico quindi, la sensibilizzazione su questi temi. Dopo l’affossamento del ” ddl Zan ” in Italia, magari il Pride Month potrà essere l’occasione per riaccendere le discussioni in materia di diritti e rappresentanza.
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